Bologna, 28 ottobre 2013 - Un tempo fu il “passamano”, quando i cittadini bolognesi (era la fine del ‘600) si schierarono in una lunga catena umana per trasportare fino alla cima del colle della Guardia i mattoni per la costruzione del santuario della Madonna di San Luca. Passati 300 anni, la città chiede ancora una volta una ‘mano’ ai suoi abitanti, anche se con strumenti aggiornati ai tempi. Il portico che porta a San Luca va restaurato, anche in vista della candidatura a patrimonio dellumanità dell’Unesco, e il Comune, assieme al Comitato nato per restaurarlo, lancia una sottoscrizione on line (dicasi “crowfounding”) per raccogliere le risorse necessarie al ripristino delle 666 arcate che portano al santuario.

 

Non solo. Attingendo al fondo racimolato grazie alla tassa di soggiorno, Palazzo D’accursio fa la prima donazione da 100.000 euro. “Puntiamo a triplicare questa cifra in un anno con il contributo della città”, rilancia il sindaco Virginio Merola, convinto che, per meritarsi l’ambito riconoscimento Unesco, Bologna debba metterci del suo, anche mettendo mano al portafoglio. Del resto, come assicura l’assessore al Marketing urbano, Matteo Lepore, ogni contributo, “da un euro a ‘x’ milioni di euro” è benvenuto. Certo, chi donerà piu’ di 100 euro, avrà l’onore del proprio nome inseriro nella “hall of fame” dei benefattori, il club “100% San Luca”, di cui fanno parte già alcuni testimonial, come Gianni Morandi, lo scrittore Carlo Lucarelli, la nuotatrice Martina Grimaldi, Bidi Ballandi e il presidente della Fondazione del Monte, Marco Cammelli. E ancora non è finita.

 

Tra qualche giorno sul sito (www.unpassopersanluca.it, realizzato dagli esperti di crowdfounding locale di Ginger) si potranno acquistare le 500 opere donate da Cracking Art, collettivo di sei artisti, che firma la performace in piazza Galvani che oggi dà ufficialmente inizio alla ‘colletta 2.0’ per il portico: un’invasione di rane di plastica (guarda le foto) rigenerata a simboleggiare, spiega Kicco, la volontà di “smuovere le acque stagnanti” della società moderna. “Abbiamo bisogno di muoverci insieme per ridare centralità ad un luogo simbolo della città- esorta il sindaco- è arrivato il momento di fare dei passi per ridare valore e bellezza ad un simbolo che nello stesso tempo religioso e civico. La riscossa civica di Bologna deve ripartire dai portici e da San Luca”.
 

 

Con l’obiettivo del riconoscimento Unesco: “Per chiedere, però, bisogna essere in regola”, avverte il sindaco. “Spero davvero- conclude monsignor Gabriele Cavina, provicario generale dell’Arcidiocesi- e prego la Madonna di San Luca per questo, che quest’impresa arrivi a buon termine. Ciascuno puo’ fare il suo piccolo passo e Bologna puo’ trovare il coraggio di mostrarsi al mondo bella com’è”.
 

Fonte Dire