Bologna, 28 ottobre 2013 - Lo sciopero nazionale dei lavoratori della ristorazione, proclamato da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil per giovedì 31, coinvolgerà anche le mense scolastiche di Bologna e provincia. Rimarranno perciò a digiuno i bambini di asili, elementari e medie, poiché le ‘dade’ si recheranno a Milano a manifestare. Non saranno le sole: alla manifestazione parteciperanno i lavoratori di ristorazione collettiva, veloce e pubblici esercizi, compresi i dipendenti di bar cittadini e catene come McDonalds e cooperative come la Camst. Già pronti ben 7 pullman per portare oltre 300 lavoratori della ristorazione bolognese a Milano, dove è prevista una delle due manifestazioni nazionali. Prima di partire, però, meglio spiegare le proprie ragioni.

Ci hanno pensatole dade afferenti alla Filcams-Cgil, con una lettera indirizzata ai genitori in cui si spiegano le ragioni della protesta: “Il nostro contratto collettivo – si legge – è scaduto ormai dallo scorso aprile e fermo in una complicata trattativa. Le associazioni datoriali che rappresentano le aziende del settore ristorazione, o non si sono mai sedute al tavolo di confronto, o da quel tavolo se ne sono andate dopo la contrarietà da parte dei sindacati alle loro inaccettabili richieste”.

Le richieste, d’altro canto, comprendono “l’abolizione della quattordicesima mensilita`, degli scatti di anzianita` e la mancata maturazione per i primi 4 anni dei permessi per i lavoratori neo assunti”. Richieste che, continua il sindacato del commercio di via Marconi, non tengono conto che “i lavoratori impiegati nel settore della ristorazione sono maggiormente donne, che fanno gia` quotidianamente i conti con salari bassi, contratti a part-time involontari per cui e´ richiesta un’altissima dose di flessibilita` difficilmente conciliabile con le esigenze di una famiglia”.

Da qui la richiesta: “Cari genitori, spiegate ai vostri bambini che giovedi` si accontenteranno di un pranzo al sacco e che nelle scuole non ci saranno le ‘dade’ a prepare loro il piatto per tutte queste ragioni. Perche´ quel giorno queste persone saranno a Milano, in corteo, per difendere i loro diritti, insieme ad altri 300 lavoratori bolognesi del settore”.
 

Nel frattempo ha preso carta e penna nei giorni scorsi anche il Comune, per annunciare che giovedì non saranno distribuiti i pasti e che, per questo motivo, sarà consentito agli alunni “consumare un pasto fornito dalla famiglia, costituito da cibi non facilmente deperibili e senza salse: ad esempio panini con prosciutto, focaccia salata, biscotti secchi, pane e da frutta di stagione”.

Simone Arminio