Bologna, 2 dicembre 2013 – Sarà una perizia grafologica ad accertare se i tre testamenti con cui Michelangelo Manini avrebbe lasciato i propri beni (compresa la maggioranza delle azioni della Faac) all'arcidiocesi di Bologna e la scheda testamentaria a favore del dentista Lucio Corneti siano opera della stessa mano.

Il provvedimento è stato disposto dal giudice del tribunale civile di Bologna, Maria Fiammetta Squarzoni, la quale sostiene di ritenere opportuno nominare un collegio di consulenti tecnici “che peraltro siano provenienti da un diverso distretto di Corte d’Appello”, cioè consulenti non di Bologna, “tenendo anche conto della ripercussione mediatica soprattutto locale della vicenda posta alla base della controversia in atto”.

Sul caso legato all’eredità del proprietario della multinazionale dei cancelli automatici di Zola Predosa sono aperte, oltre al procedimento civile - nato dall’impugnazione dei testamenti da parte dei parenti dello scomparso patron, Mariangela Manini e Carlo Rimondi (avvocato Rosa Mauro) - anche alcune inchieste penali.