Bologna, 7 dicembre 2013 - Al  via il progetto Fico - Fabbrica Italiana Contadina. I fondi raccolti su  base  locale  e  nazionale  -  da  Caab ed Ernst&Young, - ad oggi pari ad una quota di 34 milioni di euro, insieme agli impegni in corso di  formalizzazione,  danno  la  garanzia di arrivare a quota 40 milioni di euro e  consentono di partire con lo start up del progetto. Il fund raising prosegue  intanto sul piano nazionale e internazionale, dove Fico ha già destato  interesse  in  occasione  delle recenti presentazioni in Asia e in Europa.

 

Ecco gli investitori: Carimonte  Holding  (Fondazione  del  Monte  di  Bologna  e  Ravenna  e  la
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena); Banca Imi; Cciaa  di  Bologna;  Confartigianato Assimprese di Imola e del territorio bolognese;   Coop   Adriatica;   Coop   Reno;  Emilbanca, ConfcooperativePoligrafici  Printing,  Saca,  Romagnoli Spa, Cna, Coprobi, Fondo sviluppo, Ascom; Enpaia;  Fondazione  Carisbo;  Giorgio  Tabellini;  Legacoop;  Nute Partecipazioni (Alberto Masotti); Oscar Farinetti; Sgr (Designanda); Unendo, Energia; Unindustria Bologna.

 

Fico  2015 è un progetto ideato dal Caab – Centro Agro-alimentare con il Comune di Bologna: un'idea che nasce quindi dalla città, per il rilancio di Bologna “capitale” del food italiano, e che ha trovato l'immediata adesione di Eataly.  Fico è stato elaborato fra dicembre 2012 e maggio 2013. Il 3 giugno  2013  il CdA di Caab ha inviato ai propri soci la proposta relativa al  progetto;  il  primo  luglio  2013  Il Consiglio Comunale di Bologna ha approvato  la  proposta; il 3 luglio 2013 l’assemblea straordinaria di Caab ha   positivamente   deliberato   il  progetto:  una  decisione  rilevante, considerato  che  l'azienda  Caab,  con  400  milioni  di euro di fatturato annuale,   è  riferimento  per  100  aziende  agricole,  2.000  clienti,  5 Cooperative  associate  che  raggruppano  290 produttori ortofrutticoli, 19 grossisti  e  64  Paesti  esteri fortnitori di prodotti. 

 

Fabbrica Italiana Contadina  si  propone  di  diventare  la  struttura  di riferimento per la divulgazione  e  la  conoscenza dell’agroalimentare italiano, attraverso la ricostruzione  delle  principali  filiere  produttive. La Fabbrica Italiana Contadina   ospiterà   il   grande   Parco  Agro-alimentare  con  funzione produttivo-espositiva  (27mila  mtq),  e  vaste aree di ristorazione (10600 mtq),  commercializzazione  dei  prodotti (9300 mtq), più centro congressi per  studio,  ricerca,  presentazioni  (2000  mtq).  L’offerta  spazierà in diversi   ambiti,  tutto  riguardanti  l’agroalimentare  ed  il  food,  con specifica  attenzione alla valorizzazione delle eccellenze della tradizione locale,  integrando  servizi di supporto e aree dedicate alla promozione di cultura,  storia  e tessuto imprenditoriale del territorio. E’  previsto il coinvolgimento  attivo  di  oltre  un  centinaio di operatori e un sostegno significativo  è  già  arrivato  a  Fico  da  parte delle organizzazioni agricole.

 

«Sanciamo  oggi  l'attuazione  di  Fico  Fabbrica  Italiana  Contadina – dichiara  il  sindaco  di  Bologna  Virginio Merola -  Siamo di fronte alla prima grande opera di nuova generazione, non solo diamo vita ad un progetto unico  a  livello nazionale ed internazionale, ma riconvertiamo parte della struttura  dell'attuale  Caab,  senza  consumo di territorio, per dedicarla alla Fabbrica Italiana Contadina. Fico avrà una forte attrattività per il turismo,  in  particolare  per  i  giovani e le famiglie. Sarà un luogo nel quale  si  potrà  comprendere  come  nasce  il  cibo italiano, a partire da Bologna  e  dall'Emilia-Romagna,  che interesserà la gastronomia del nostro Paese.  Fico  vedrà  una  forte  connessione con le attività delle nostra città: culturali, commerciali e di promozione turistica».

 

 

«Ci  è  sembrato  improcrastinabile  puntare  sull'idea  di un grande parco agro-alimentare  che  potesse  esprimere  le  eccellenze  della  produzione nazionale,  e  al  tempo stesso valorizzare la tradizione e le tipicità del territorio, nell'ottica di un rilancio della città di Bologna per il grande anno del 'food' e di Expo 2015 – spiega il presidente del Caab Andrea Segrè –  Per  questo  il  progetto  Fico  è  stato  portato  avanti  in  tempi rapidissimi e badando bene a non toccare un centesimo di denaro pubblico. Fico   troverà   collocazione   in   un'area   di  eccellenza  europea  per sostenibilità  e  innovazione:  se  il  Caab  è ormai il più vasto impianto fotovoltaico su tetto in Europa, Bologna è riferimento internazionale per i
progetti  di  recupero  degli  sprechi legati al cibo, grazie a Last Minute Market e alle campagne di sensibilizzazione avviate in questi anni. Fico troverà  dunque  un humus prezioso per affiancarsi come tappa complementare ad  Expo 2015, giovando al rilancio nazionale oltre che locale sul versante
della filiera agro-alimentare e del suo ampio indotto».

 

L’allestimento  su 80mila mq – dei quali 50.000 destinati a funzioni “core” e  30.000  a  funzioni  integrate  e  strutture  di  supporto -  prevede la riqualificazione  edilizia  e  funzionale  del  Caab,  per  un investimento stimato  in  €  40  milioni  ca,  la gran parte dei quali già sottoscritti. Presupposto  della  riqualificazione è lo spostamento in altre aree di Caab degli  operatori  del  mercato  ortofrutticolo,  quindi la realizzazione di lavori  di  adeguamento  del  complesso  immobiliare  nel  corso  del 2014. L’apertura nel 2015 in occasione della fine di EXPO, evento con il quale si condivide  il  tema  di  fondo,  potrebbe determinare un rilevante supporto nella fase di start-up.

 

Per  l’elaborazione  e  analisi  del  piano industriale e del business plan dell'iniziativa   Caab  è  stato  affiancato  da  EY  Transaction  Advisory Services.  Il Fondo Immobiliare per la realizzazione di Fico avrà durata di 40  anni  e  un  ammontare  compreso  tra  95  e  400 milioni di euro. Sarà sottoposto  alla vigilanza di Consob e Banca d’Italia e per la sua gestione sono  in  lizza  due  importanti  operatori del settore: Prelios Sgr e Idea Fimit  Sgr   La  gara per la gestione del Fondo è stata organizzata da Caab con  il  supporto  di  Ernst  &  Young e dello studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners.

Caab   ha   sviluppato   due  distinti  scenari:  uno  “base”  maggiormente conservativo,  con  particolare  riguardo  ai volumi di trafFico; e uno più “ottimista”  che  prevede volumi e ricavi di circa il 30% maggiore rispetto al  “Base”.  Lo Scenario Base è stato assunto da Caab quale riferimento per la stima del ritorno dell’investimento e prevede un afflusso di 6,6 milioni di  visitatori nel primo anno di apertura. L’ipotesi media potrebbe portare a  8,5  milioni di visitatori. L’ipotesi sull’anno di apertura è sviluppata in  ragione  della  rilevanza  di  EXPO  e  delle sinergie che i due eventi potrebbero  attivare,  nel  rispetto  delle  specificità  e  prerogative di ciascuna.