Bologna, 12 dicembre 2013 - Cinque minuti in assoluto silenzio e con le mani legate, nel vero senso della parola, con stetoscopi e cerotti. È il flash mob messo in campo questa mattina da circa 200 studenti in camice bianco (foto), che hanno risposto all’appello promosso dal gruppo Prometeo per protestare anche a Bologna, in contemporanea con altre citta’ italiane, contro l’annunciato taglio ai contratti di formazione specialistica. Il flash mob è andato in scena di fronte al bar centrale del Sant’Orsola.

Perché le mani legate? “Per rappresentare sia la nostra condizione personale che quella generale della sanità”, spiega Henry di Prometeo: “Molti reparti resteranno senza specializzandi” e questo, aggiunge, portera’ ad uno “sfaldamento del sistema nazionale”. Quella di oggi, dunque, voleva essere una “manifestazione simbolica, pensata-  conclude Henry - per dare un segnale e richiamare l’attenzione”.
 

Come si legge sul volantino distribuito ai passanti, i contratti passeranno da 4.500 a 2.000: questo significa che tre neo medici su quattro non potranno accedere alla Scuola di specialita’. A seconda di come si evolvera’ la situazione a livello nazionale, non si escludono altre mobilitazioni.

 

A Bologna, gli specializzandi erano scesi in piazza anche nell’aprile di un anno fa: 400 camici bianchi sfilarono dal Sant’Orsola fino a piazza Maggiore, per protestare contro la norma del decreto “Crescitalia” che li obbligava a pagare l’Irpef equiparandoli ai lavoratori dipendenti.

 

(fonte: Dire)