Bologna, 19 dicembre 2013 - COME PAROLA-CHIAVE da rottamare, dal palco della prima Leopolda, edizione 2010, aveva scelto «il mito dell’anzianità»: «Il mito ha generato una sua retorica, la pazienza: a chi è giovane in Italia non si offrono riforme, si chiede di aspettare...».

E Filippo Taddei — 37 anni, economista con laurea cum laude a Bologna, Ph.d alla Columbia University, docente alla Johns Hopkins, fresco responsabile economico del Pd di Matteo Renzi dopo un passato da civatiano doc — di pazienza dovrà averne ancora, almeno per diventare professore associato di Politica economica.

Il suo «percorso professionale documentato da titoli e curriculum vitae, benché promettente, risulta all’inizio», commenta la commissione del Miur (ministero dell’Istruzione, università e ricerca) che ha valutato la richiesta di abilitazione di Taddei. Pur riconoscendo che i suoi temi di ricerca sui flussi internazionali di capitale «sono rilevanti per la Politica economica, i commisari giudicano il candidato «non ancora idoneo per l’abilitazione». Non è un giudizio sulla competenza e le capacità professionali, bensì sul «numero di pubblicazioni scientifiche e titoli», ritenuto «non ancora sufficiente».

BOLOGNESE, specialista in macroeconomia, mercati finanziari e finanza internazionale, Taddei è assistant professor di Economia alla sede della università Johns Hopkins del capoluogo emiliano. Studia il mercato del credito, il debito pubblico e la relazione tra mercato del lavoro e sistema pensionistico.

Luca Orsi