Bologna, 9 gennaio 2014 - Pagare la bolletta del gas, con i tempi che corrono, è già un sacrificio. Pagarla due volte è un autentico supplizio. Eppure questo è accaduto al ‘supercondominio’ di piazza Trento e Trieste 1, 2 e 2/2, un centinaio di appartamenti che si snodano su tre numeri civici nel palazzone che corre da via Alberti a via Mazzini. Totale della bolletta da (ri)pagare: oltre centomila euro.

È successo perché l’ex amministratore condominiale, il ragionier Piero Presempi, 53 anni, con studio in zona Santo Stefano,ora rimosso, non aveva saldato le fatture di Hera relative a un periodo piuttosto lungo (i conteggi esatti sono in corso), lasciando degli scoperti che si sono tradotti, molti mesi dopo, in una lettera di sollecito arrivata a tutti i condomini: «Pagate o stacchiamo il gas». Risultato: ognuno dei cento nuclei (famiglie, studi professionali, negozi) ha dovuto pagare per la seconda volta circa mille euro.

Presempi è stato denunciato dal ‘supercondominio’, ma a suo carico quella non è l’unica denuncia. Sono almeno tre i condomini che sarebbero stati pesantemente danneggiati, per un ammontare totale che non sarebbe inferiore al mezzo milione di euro. Oltre a quello di piazza Trento e Trieste, uno in via Murri e l’altro in zona Mazzini. L’amministratore (presunto) infedele attualmente è indagato per appropriazione indebita e truffa in un’inchiesta della Guardia di finanza coordinata dal pm Luca Tampieri. Altre denunce sono state presentate da singoli condomini dei palazzi già citati. Le prime risalgono a ottobre, le ultime a metà dicembre. Altre ancora potrebbero arrivare.

Il copione è quello tristemente noto di altri casi già visti: l’amministratore lascia dietro di sé buchi nei conti correnti del condominio e, alla richiesta di spiegazioni, cerca di prendere tempo accampando scuse e promettendo di rimettere tutto a posto. Poi smette di rispondere al telefono. A quel punto la frittata è fatta. Il ‘supercodominio’, nella denuncia, racconta di avere scoperto che Presempi, l’amministratore che seguiva il palazzone da 18 anni, aveva intestato a se stesso il conto corrente che avrebbe dovuto essere intestato al condominio. E che nel conto risultavano decine di ammanchi ingiustificati, con causali generiche tipo «prelievo contante allo sportello». 

Secondo i calcoli fatti da un perito, Presempi si sarebbe appropriato senza giustificazione di ben 134mila euro. E, sempre secondo la denuncia, avrebbe fatto anche spese personali, come il pagamento di un hotel in Svizzera o il saldo di pratiche automobilistiche. Il sospetto degli inquilini traditi è che possa aver portato all’estero il denaro. Un incubo per gli interessati, che sperano ancora di rivedere i loro soldi.

Gilberto Dondi