Bologna, 6 febbraio 2014 – Dopo la scomparsa del caporeparto delle Officine Grandi Riparazioni-Ogr, Valter Nerozzi, oggi è morto un altro tecnico dell'azienda: si tratta di Enzo Sermenghi, 66enne in pensione. Entrambi erano stati ricoverati all'ospedale Sant'Orsola per un tumore: hanno ceduto al mesotelioma  pleurico.

I funerali di Sermenghi si terranno sabato a Villanova di Castenaso. Dopo la morte scattano gli indennizzi, ma per chi non è ancora ammalato il riconoscimento non è certo, ricorda Silvano De Matteo, della Filt-Cgil: “L’Inail riconosce il danno degli esposti all’amianto fino al 1983, quando una serie di interventi sigillarono il reparto dove si è lavorato a diretto contatto, ma più di un giudice ha già riconosciuto l’esposizione all’amianto fino al 1996”.

Nei mesi scorsi Sermenghi aveva deciso di trascinare in tribunale le officine per le quali ha lavorato tanti anni e per le quali si è rovinato la salute. Lo conferma Donatella Ianelli, l’avvocato che segue le cause penali dei lavoratori ex Ogr, convenzionato con la Cgil di Bologna. “A novembre - spiega - il signor Enzo mi ha dato l’incarico per presentare una denuncia penale contro gli allora dirigenti delle Ogr”. Ora la questione passa nelle mani dei familiari di Sermenghi, che con ogni probabilità decideranno di proseguire nella causa. Al momento sono una quindicina le cause penali mosse da lavoratori ex Ogr contro l’azienda seguite da Ianelli: sono tutte ancora in fase di indagini, ma per molte è stato già chiesto il rinvio a giudizio dei dirigenti del Gruppo Fs.

Negli anni scorsi, due processi penali sono arrivati a condanna: il primo, nel 2003, contro un dirigente Ogr che poi è deceduto; per il secondo, nel 2009, che ha visto la Filt-Cgil costituirsi parte civile, ci sarà l’appello il prossimo ottobre. In tutti i casi sono stati chiamati in causa i dirigenti (almeno quelli ancora in vita, comunque molto anziani) che sono stati responsabili delle Ogr di Bologna tra la meta’ degli anni ‘60 e la metà degli anni ‘80.

 

Lusenti: "Siano le Fs a pagare"

Siano le Ferrovie dello Stato a pagare per gli operai delle Ogr, ammalati e morti per l’esposizione di anni all’amianto. A dirlo è Carlo Lusenti, assessore regionale alla Sanità, che questa mattina ha partecipato al convegno organizzato dalla Cgil Emilia-Romagna per la presentazione della “piattaforma amianto” del sindacato regionale. Lusenti non ha dubbi. “Bisogna fare anche scelte impopolari e individuare con chiarezza chi paga i costi sociali” degli esposti amianto. Dunque, devono essere le Fs a pagare per le vittime delle Ogr? “Sì, e non ho problemi a dirlo - conferma l’assessore a margine del convegno - ma non è una questione che riguarda un solo datore di lavoro. Chi paga il risarcimento del danno? Adesso è il sistema di sicurezza sociale, pagato da tutti”. Secondo Lusenti, invece, “serve un concorso da parte di chi, inconsapevolmente o no, ha utilizzato l’amianto nelle produzioni. Deve essere chiamata l’azienda a contribuire per gli indennizzi”. L’assessore sostiene che “una regione senza amianto è un obiettivo vero, non un’utopia. Ma bisogna fare scelte dure e pagare anche un prezzo in termini di consenso”. Dal 2008 al 2012 in Emilia-Romagna sono aumentati i controlli, le bonifiche e le tonnellate di amianto rimosse (da 25.000 a 74.000 tonnellate). Solo col terremoto del 2012, ricorda Lusenti, sono state eliminate 9.000 tonnellate nella zona del sisma.

“Vorremmo ricordare che le Ferrovie dello Stato sono state una delle prime aziende italiane, se non la prima in assoluto, a farsi carico, già a cavallo degli anni ‘70 e ‘80, del problema amianto, adottando autonomamente specifiche misure di tutela dei lavoratori, quando ancora non esistevano disposizioni legislative che ne vietassero l’uso”. E’ la risposta delle Fs alla sollecitazione partita dall’assessore regionale alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Carlo Lusenti.

“E sempre Fs - dicono le Ferrovie - non si è mai sottratta, nel corso degli anni, a valutare i singoli casi e a definire, anche in via stragiudiziale, una molteplicità di situazioni. Insomma, sensibilità e attenzione al tema non sono mai venute meno”.