Bologna, 7 febbraio 2014  

1 - IL QUADRO rientra nella categoria dei tronie, una forma artistica in voga nell’Olanda del Seicento. Sono ritratti che raffigurano il volto di individui convenzionali o di tipi, più che di persone realmente riconoscibili. Venivano usati per decorare le pareti delle abitazioni.

2 - VERMEER dipinse il quadro nel 1665 circa. Misura 44,5 x 39 centimetri. Alla morte del pittore nel 1676 il quadro si trovava probabilmente ancora nel suo studio. Da quel momento se ne perdono le tracce: ricompare nel 1881 a una vendita all’asta a L’Aia.

3 - ALL’ASTA del 1881 viene messa all’incanto la collezione di un certo Braams. Il quadro viene acquistato da Arnoldus des Tombe su consiglio dell’amico e storico d’arte Victor de Stuers: viene pagato incredibilmente solo due fiorini e trenta centesimi.

4 - L’ISPIRAZIONE di Vermeer per soggetto, posa e abbigliamento potrebbe essere arrivata dall’opera del pittore Michael Sweerts (1618-1664), le cui tele conosceva bene. Tra il 1655 e il 1660 Sweerts dipinse molte figure a mezzo busto con profili intensamente illuminati.

5 - IL VIRTUOSISMO pittorico è evidente. Dalla delicata fusione nel passaggio tra chiaro e scuro ai piccoli riflessi di luce negli occhi della ragazza, sul labbro inferiore e nell’angolo della bocca dove solo un paio di tocchi rosa sovrapposti producono un effetto straordinario.

6 - LA PERLA è molto grande. All’epoca si usavano quelle naturali: ma solo i più ricchi potevano acquistarle di queste dimensioni e così rare. Quella dipinta forse è una perla finta di vetro: arrivavano da Venezia e venivano poi verniciate per attenuare la lucentezza.

7 - IL VOLTO del tronie appartiene a una modella o è frutto della fantasia? Lo scrittore André Malraux vide in lei Maria, la figlia maggiore di Vermeer, mentre Tracy Chevalier nel suo bestseller immagina che si tratti della serva di casa Griet.

8 - ALLA MORTE del proprietario del dipinto nel 1902, Arnoldus des Tombe, si scoprì che il collezionista aveva in segreto lasciato al museo Mauritshuis de L’Aia dodici dipinti fra i quali anche la Ragazza. Da allora il quadro è sempre rimasto in quelle sale.

9 - LA RISCOPERTA di Vermeer avviene nel 1995-1996 in occasione della retrospettiva allestita al Mauritshuis e alla National Gallery of Art di Washington. Ma già a partire dalla fine dell’Ottocento critici e storici dell’arte iniziano ad elogiare il valore del quadro.

10 - IL NOME. Il dipinto che prima veniva chiamato Ragazza con il turbante diventa Ragazza con l’orecchino di perla all’uscita nel 1999 del libro di Tracy Chevalier che diventa un caso editoriale e dà vita nel 2003 al film di Peter Webber con Scarlett Johansson e Colin Firth.