Bologna, 12 febbraio 2014 - E' morto stamattina all'età di 59 anni Roberto “Freak” Antoni, lo storico leader degli Skiantos. L’artista bolognese si è spento dopo una lunga malattia. Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 16 aprile. Ne ha dato conferma la pianista Alessandra Mostacci, con cui Freak Antoni si esibiva da quando aveva intrapreso la carriera da solista. Nel 2012 infatti, c'è stato l'addio agli Skiantos, il gruppo rock demenziale nato a Bologna negli anni Settanta,  da cui Antoni si è separato dopo 35 anni per dedicarsi alla carriera da solista. L'ultima volta che Antoni si è esibito in concerto è stato il 29 dicembre scorso all'AmericanSoul di Offida.

LA SCHEDA: Freak Antoni, 40 anni di rock politicamente scorretto

IL RICORDO

“Un pensiero all’amico Freak Antoni! Grandissimo bolognese della musica italiana! Devo molto a lui e alla sua mitica band Skiantos!”. Cosi’ su twitter Luca Carboni, che aveva collaborato anche negli ultimi anni con Antoni ha ricordato in un tweet successivo come nel suo ‘Fisico&Politico tour’, “sul brano La mia città, comincia tutte le sere con la scritta Skiantos dopo Bologna...Ciao Freak!”.

“Voglio ricordarlo anch’io con un sorriso e sottolineare come il suo lavoro rimanga fondamentale nella storia culturale di Bologna e dell’Italia intera” dice il sindaco di Bologna, Virgilio Merola. “Il suo sguardo sempre ironico è riuscito a svelare, utilizzando linguaggi estremamente popolari, le contraddizioni e i vizi della società italiana”.

Omaggio 'militante' di Beppe Grillo, con un “ciao FreakAntoni” su twitter accompagnato dalla clip di un Vaffa day a Bologna con la musica degli Skiantos diffusa ‘a palla’ dal palco. Una canzone scelta non a caso, e allora il saluto del leader 5 Stelle al cantante scomparso oggi e’ quel celebre ‘Ti rullo di cartoni’ (cioe’ ‘ti riempio di pugni’) in cui la voce del gruppo bolognese grida “quando ti rullo di cartoni ti vien sempre mal di testa/io ti rullo senza sosta/tu sei il primo della lista/Ti rullo di cartoni”.

“Eravamo nella stessa scuola, il Serpieri di Bologna, e nello stesso collettivo di studenti impegnati nella politica degli anni ‘70 dove gli studenti volevano cambiare il mondo, fare la rivoluzione e dissacrare l’esistente”. E’ il commosso ricordo di Franco Grillini, consigliere regionale dell’Emilia Romagna (LibDem) e presidente di Gaynet. "A Bologna un po’ tutti siamo cresciuti anche ascoltando il suo rock demenziale, leggendo i suoi libri sarcastici e le sue battute geniali che sono entrate nel lessico comune e riproposte da tutti in innumerevoli occasioni. Ricordiamolo con le sue battute che sono passate alla storia del costume, e proprio per lo scherzo che ci ha fatto lasciandoci a 59 anni possiamo ben dire che “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo””, ha concluso.

 

 

Pubblichiamo di seguito l'intervista rilasciata al Carlino dopo l'addio alla band:

13 aprile 2012

CHI DOVEVA, sapeva già da gennaio. «Ho mandato mail, sms, l’ho detto anche a voce». Ma da ieri il divorzio è stato ufficializzato sul loro web site: Freak Antoni lascia gli Skiantos dopo 35 anni di premiata attività comune. Tramontata da un pezzo l’età delle sbarbine, il leader della band nata nel 1977 e da lui stesso battezzata, per anni agli onori della cronaca non solo musicale ma di costume per l’abitudine di chiudere i concerti con il lancio di verdure all’indirizzo dei presenti, ha deciso di cambiare vita, anche professionale.

E non si tratta di un addio senza polemiche, nel puro stile del personaggio: «Sono arrabbiato con il pubblico che continua a considerarci dei goliardi punk che non sanno suonare. Oggi siamo un gruppo tecnicamente ineccepibile e mi rompe pure che non ci venga riconosciuto. L’unico gruppo veramente demenziale sono Elio e le Storie Tese e al di là di qualche exploit, tipo Cara ti amo, il resto del loro repertorio è mediocre, Elio è un flautista senza speranze e un cantante piatto che non sale negli acuti e non scende nelle note basse».

FREAK non risparmia nessuno e nel suo rabbioso delenda Cathago se la prende anche con Vasco: «Gli stiamo regalando vent’anni di successo: dopo cinque di canzoni belle, il resto è stato una rendita eppure la gente continua a sbavare. Ma io voglio ascoltare roba nuova, non subire la gerontofilia degli altri». E così, lui per primo intende svecchiare la sua immagine (a proposito, giusto lunedì taglierà il traguardo dei 58 anni) dedicandosi a nuovi progetti solisti insieme alla paziente (ha saputo perdonare anche una sua recente e confessata scappatella) e devota compagna, la pianista e compositrice Alessandra Mostacci. Cosa bolle in pentola? «Da ormai un paio d’anni lavoro con la Freak Antoni Band e l’8 maggio uscirà in un disco di hits di J-Ax anche una nuova versione della canzone Gelati di Andrea Dalla Valle, detto Andy Bellombroso, che abbiamo re-intitolato I gelati sono buoni. Poi a metà dello stesso mese con Luca Carboni inciderò Però quasi, la canzone che intendevo portare a Sanremo se non fossi stato azzoppato dalla richiesta di pagare personalmente o tramite label discografica il partner straniero con cui duettare nella serata dedicata. Quello che costava meno era Sting, in tournée nell’Est Europa, che chiedeva 70.000 euro più il soggiorno in Riviera».

Come mai proprio Carboni? «Luca si è innamorato di questo testo che è un confronto d’amore romantico e ironico al contempo, ma non nello stile Skiantos. Tutto si consuma tra le righe, stemperato. Ma anche Biagio Antonacci si era speso con Morandi per farmi andare a Sanremo con quel testo, però gli è stato risposto che ero troppo di nicchia». Allora l’abbandono degli Skiantos non deriva da un rigetto verso l’ambiente? «In me è subentrata una grande stanchezza personale data dalla consapevolezza che manca ed è sempre mancata una vera promozione sul nostro lavoro. L’ultimo album Dio ci deve delle spiegazioni è stato autoprodotto e il master ci è stato pagato da un mecenate cremonese, un ammiratore industriale del cioccolato. Il resto doveva farlo l’Estragon ma non ha combinato molto». Non è stato allora un fulmine a ciel sereno... «Ma no, era nell’aria da tempo. Con Alessandra, Max Cottafavi, Elisa Minari, Roberto Morsiani e Sofia Buconi collaboriamo da tempo e a settembre uscirà un intero album di inediti, frutto del progetto Freakale: io scrivo i testi, Alessandra compone le musiche. Lei è erede e parte di una famiglia di grandi musicisti classici». Che fine faranno gli Skiantos? «Moriranno con me». DI

TUTT’ALTRO avviso è però Dandy Bestia Testoni: «Ma come? Io ho ferma intenzione di mandare avanti il gruppo senza nemmeno che cambi nome. L’unica cosa che cambia è che d’ora in avanti sarò io la voce. Ho anche delle canzoni pronte. E non condivido neanche l’impostanzione polemica contro l’Estragon: ha fatto quello che poteva considerando i tempi. Si vende con difficoltà, ma fino a 4-5 anni fa facevamo anche ottanta date l’anno».

Lorella Bolelli