Bologna, 12 febbraio 2014 - Da oggi c’è ancora meno gusto in Italia ad essere intelligenti. Con Roberto Freak Antoni se ne va uno degli artisti più ironici e brillanti ad aver segnato il rock italiano. Lo stile della sua band, che aveva fondato insieme ad altri compagni di università del Dams di Bologna nel 1975 veniva rinchiuso nella definizione di ‘rock demenziale’, ma gli Skiantos (fotosono stati tra i primi veri gruppi punk italiani.

“Questa è avanguardia, pubblico di merda” una delle sue celebri frasi di Freak (video), in risposta alla rabbia degli spettatori di fronte alle loro performance paradossali e provocatorie. Il primo disco è del 1977, ‘Inascoltable’, seguito da ‘MONO tono’ del 1978 e ‘Kinotto’ del 1979, anno in cui Freak Antoni lasciò la band una prima volta. Tornarono insieme nel 1984 per ‘Ti spalmo la crema’, una reunioni confermata dall’album del 1987 ‘Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti’. Freak ha lasciato definitivamente il gruppo nel 2012 per intraprendere la carriera solista, e con la sua uscità la band si è sciolta definitivamente. La collaborazione artistica con la pianista Alessandra Mostacci era iniziata nel 2003 e insieme nel 2004 hanno realizzato un cd sperimentale ‘Ironikontemporaneo’ e cui è seguito un secondo volume nel 2007.

Gli Skiantos e Freak Antoni, ‘cattivo maestro’ hanno avuto una forte influenza sugli artisti nell’area bolognese e non solo, come Vasco Rossi (che li ha voluti di spalla nel tour del 1990) e Luca Carboni. Nel 2010 Freak Antoni è stato insignito del premio Tenco come operatore culturale. Antoni ha scritto diversi libri nella sua carriera, tra cui quattro con Feltrinelli (‘Stagioni del Rock Demenziale. Archeologia fantastica di modelli rock’, ‘Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti (seguirà il dibattito)’, ‘ademecum per giovani artisti’, ‘Per sopravvivere alla tossicodipendenza: manuale di prevenzione’), ‘Badilate di cultura’ per Sperling & Kupfer, ‘Mia figlia vuole sposare uno dei Lunapòp (non importa quale). Indagine su di un gruppo al di sotto di ogni sospetto’ per Arcana, ‘Non c’è gusto in Italia ad essere dementi (ma noi continuiamo a provarci lo stesso)’ per Pendragon.