Bologna, 25 febbraio 2014 - E' un'idea che si diffonde, quella del 'marchio personalizzato', che si compone con un algoritmo che mette insieme lettere e simboli grafici, e genera online un logo ogni volta diverso.

L'ultimo esempio: il logo del neonato movimento politico dell'ex ministro Corrado Passera, “Italia Unica". Un logo 'generativo', cioè che permette n-declinazioni, a seconda delle lettere che vengono inserite. Milioni di variazioni possibili  sulla base di 20 elementi geometrici che grazie ad un algoritmo si dispongono ogni volta in modo diverso e con colori diversi (dal minuto 1:45 del video si possono vedere alcune combinazioni possibili), per creare un logo assolutamente 'unico' per ogni persona.


E' lo stesso concetto che sta alla base di "... è Bologna", il logo 'autogenerante' che il Comune di Bologna ha scelto dopo un concorso di idee a cui hanno partecipato oltre 500 progetti da tutta Europa. A vincere furono due triestini: Matteo Bartoli ('77) e Michele Pastore ('88). Il principio ispiratore è lo stesso: un alfabeto grafico (FOTO), che si declina sul sito www.ebologna.it per completare la frase "...è Bologna".
 

Quando venne presentato, a metà dicembre, "...è Bologna" raccolse reazioni opposte, fra chi ha percepito la novità concettuale e dinamica del nuovo logo  e chi ha lamentato la mancanza di una rappresentazione più tradizionale della città. Se l'idea del 'logo generativo' prende piede, forse anche i tradizionalisti bolognesi ci ripenseranno.

f. f.