Bologna, 28 febbraio 2014 - Bologna come Montecarlo. Ecco qui l’asso che GL Events e BolognaFiere sono pronti a calare per far rinascere il Motor Show e vincere la sfida con Cazzola: portare sotto le Due Torri l’intera Formula Uno.

Le monoposto arriverebbero in città a campionato finito (l’ultima gara è il 23 novembre, ad Abu Dhabi), per correre simbolicamente lungo l’anello dei viali, trasformato per qualche ora in un affascinante circuito di città, proprio come quello di Montecarlo. Non sarà una gara vera e propria, insomma. Si pensa piuttosto a una sfilata in velocità; due giri completi di pista per Ferrari, Red Bull, McLaren e compagnia rombante, in bella mostra tra due ali di folla di appassionati. Finita la sfilata, infine, le auto imboccherebbero via Stalingrado per andare a parcheggiarsi in Fiera e dare il via col botto al redivivo salone dell’automobile italiana, dicesi Motor Show.

Che servisse un ritorno col botto, d’altronde, e un ritorno dei grandi eventi sportivi e delle passioni a coprire il vuoto lasciato dalle case automobilistiche, lo si era già capito lo scorso dicembre. Quando si sarebbe dovuta tenere la 38esima edizione, saltata poi all’improvviso. Quello che è successo dopo è ormai storia nota: settimane di dibattito, mea culpa e il fendente dell’ex patron Alfredo Cazzola, che ne ha subito approfittato per lanciare il suo Milano Auto Show in concorrenza diretta. Ma il presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli, ha tirato dritto e qualche mese dopo ha siglato un accordo di co-gestione dell’evento insieme con il vice di GL, Olivier Ferraton, e chiamato dalla sua un altro piccolo gigante del settore, sebbene meno noto alle masse: Autopromotec, il salone biennale delle attrezzature e dei prodotti per l’industria automotive, il cui ad Renzo Servadei è stato ingaggiato assieme all’ex presidente di Porsche Italia e Unrae, Loris Casadei, ora consulente automotive per lavorare alle idee del nuovo Motor Show.

Chiude il cerchio l’ad di GL Italia, Giada Michetti, che ha colto la disponibilità a dare una mano subito espressa dal presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, per lanciare l’idea di un simbolico Gran premio di Bologna. Anche perché, tutti lo hanno detto subito, primo fra tutti Campagnoli, se Bologna può vincere la sfida con Milano è di sicuro puntando sulla storia d’amore centenaria tra la via Emilia e i motori. Così, in questi mesi, l’ipotesi di un doppio giro di Formula Uno sui viali ha preso sempre più piede. Montezemolo, pare, è entusiasta dell’idea e se n’è già fatto portavoce presso la Fia e il suo presidente. Ovvero l’ex ferrarista ed ex emiliano d’adozione Jean Todt. In un suo sì, insomma, si spera molto.

Ma se il progetto non dovesse andare in porto, in ogni caso, ecco pronto un piano B: la sfilata, sempre sui viali, delle Porsche storiche e delle Alfa storiche dei club di amatori. Più complesso, semmai, per molti sarà convincere il Comune — che finora pare abbia fatto spallucce all’idea — dell’opportunità che un simbolico gran premio sui viali comporterebbe per la città e per il Motor Show. Contribuendo a riaccendere nei cuori degli appassionati di tutto lo Stivale l’amore sopito verso la capitale dei sogni a motore.

Simone Arminio