Bologna, 28 febbraio 2014 - Faccia a faccia davanti alla terza sezione civile del tribunale di Bologna tra Gianni Morandi ed Enzo Iachetti (foto) per una citazione danni, per una presunta diffamazione, presentata dal cantante di Monghidoro nei confronti del presentatore e show man televisivo. La vicenda risale al 2012 quando Morandi era il conduttore del Festival di Sanremo.

La richiesta di risarcimento e’ nata in seguito alla pubblicazione su Facebook, da parte di Iacchetti, di alcune frasi critiche nei confronti di Morandi in merito alla scelta del meccanismo per selezionare alcuni cantanti in gara nella sezione giovani. Meccanismo ideato insieme a Gianmarco Mazzi (co-firmatario insieme a Morandi della citazione) organizzatore del festival della canzone.

Tutti e tre i protagonisti della vicenda si sono trovati nel pomeriggio in tribunale per un tentativo di conciliazione. L’udienza e’ stata rinviata al 28 aprile. “Siamo tre ragazzi - ha detto Iacchetti conversando con i cronisti fuori dal tribunale (video) - un po’ caparbi e ‘testoni’. Adesso dobbiamo ancora trovare una soluzione che vada bene per tutti. Pero’, c’e’ la volonta’”. Anche per Morandi “c’e’ un tentativo di conciliazione. Bisogna cercare di rivedere con altri occhi quei fatti. C’era un po’ di tensione all’epoca. Adesso - ha concluso il cantante - c’e’ un momento di dialogo maggiore, speriamo di metterci d’accordo”.

 

Il commento di Morandi su Facebook

“Le cose viste a freddo e con occhi piu’ sereni, acquistano un altro significato e ci si rende conto che forse non vale la pena litigare e farsi del male per motivi di questo genere. Speriamo che si riesca a chiudere questa diatriba, senza strascichi, con rispetto reciproco e serenita’”. Lo scrive questa sera Gianni Morandi su Facebook, riferendosi all’azione giudiziaria nei confronti di Iacchetti. “Momenti di tensione oggi in Tribunale a Bologna. Due anni fa Gianmarco Mazzi ed io - ricorda il cantante - abbiamo querelato Enzo Iacchetti per averci diffamato e calunniato. Durante la preparazione del Festival di Sanremo, Iacchetti ci accuso’ di incompetenza, aggiungendo che noi eravamo ‘servi delle multinazionali discografiche’, e sceglievamo i cantanti per la gara di Sanremo Giovani, senza rispettare alcun criterio e facendo letteralmente i ‘cazzi nostri’. Noi facemmo partire una querela, rispondendo che le nostre furono scelte trasparenti e condivise con tutti i membri della commissione d’ascolto. E’ passato tanto tempo e oggi, dopo un’ora di faccia a faccia davanti al giudice, superati alcuni attimi di rabbia e di incomprensione, abbiamo intravisto insieme agli avvocati suoi e nostri, la possibilita’ di una pacificazione”. In un’ora il post ha ottenuto piu’ di 6.700 ‘Mi piace’ e oltre un migliaio di commenti, in larghissima parte favorevoli alla ‘pace’ giudiziaria oltre che artistica.