Bologna, 6 marzo 2014 - Arrivano 15 divieti di dimora a Bologna per il ‘maggio caldo’ del 2013 in piazza Verdi (le immagini), quando in due occasioni si verificarono scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Il provvedimento, emesso dal gip Bruno Perla su richiesta del pm Antonello Gustapane, ha raggiunto in tutto 12 persone: tre esponenti del Cua, infatti, hanno accumulato un doppio divieto, in quanto presenti sia il 23 (foto) che il 27 maggio.

Nel dettaglio, 6 divieti di dimora sono riferiti ai fatti del 23 maggio e 9 al 27. Delle 12 persone, otto sono esponenti Cua, tre delle Rdb e uno del Tpo.
In tutto gli indagati per quegli scontri sono 43. I reati vanno da resistenza, a danneggiamento, a lesione.

“Manifestare le proprie opinioni civilmente e’ un diritto. Contrastare e perseguire le azioni commesse da violenti e’ un obbligo per le istituzioni”. E’ il commento del procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna Valter Giovannini ai divieti di dimora disposti dal Gip.

 

Nel pomeriggio circa 150 manifestanti hanno protestato contro i divieti di dimora notificati da Digos e carabinieri. Si sono incontrati davanti alla Prefettura per un presidio di protesa che si e’ trasformato in un corteo per le strade del centro di Bologna. Il corteo, composto da Usb, collettivi e centri sociali - tra cui Cua, Tpo, Labas - all’urlo ‘liberi tutti’, si è prima fermato nel cortile di Palazzo d’Accursio ed ha proseguito il percorso fino a piazza Verdi, proprio dove si verificarono gli scontri dello scorso anno.