Bologna, 10 marzo 2014 - “E’ una bestemmia dire che in Italia ci sono troppi laureati”. Anzi “è una tragedia che solo il 30% si iscriva all’Universita’”. Parola del rettore dell’Alma mater Ivano Dionigi, che presentando questa mattina nell’aula absidale di Santa Lucia l’indagine di Almalaurea sulla condizione occupazionale degli studenti ha invitato a non intraprendere una “lotta” contro la politica, ma senza risparmiare critiche nei confronti di quel mondo. Nel confronto dei quali l’Università sta svolgendo a suo avviso un ruolo di “supplenza”.


Ad esempio nella ricerca di un posto di lavoro per gli ex studenti, cosi’ come l’Ateneo bolognese ha fatto pochi giorni fa organizzando il “Career day” (FOTO). “Credevamo che non fosse nostro dovere trovare lavoro agli studenti, che spettasse alla politica”, ha detto Dionigi (atteso il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti, in platea c’e’ anche Romano Prodi, che chiudera’ i lavori nel pomeriggio). Quanto al consorzio Alma laurea “diversi ministeri farebbero bene utilizzalo piu’ e meglio”, mettendo da parte anche le “gelosie”.

 

IL RAPPORTO ALMALAUREA

Solo il 42% dei neolaureati delle triennali ha un posto di lavoro entro un anno dal diploma, una quota che si alza al 57% per coloro che proseguono fino alla laurea magistrale. Ma se i neo-laureati bolognesi tendono a trovare un impiego un po’ prima rispetto alla media dei colleghi degli altri Atenei, pochissimi di loro conquistano subito un lavoro stabile, un successo che capita ad appena 28 laureati triennali e 26 laureati magistrali su 100, cifre inferiori alla media nazionale. Gli stipendi? Sempre attorno ai mille euro. Sono questi i dati relativi all’Universita’ di Bologna contenuti del rapporto Almalaurea 2014 sulla condizione occupazionale dei laureati.
 

Il rapporto ha analizzato la situazione di 26.034 laureati all’Alma mater. La sintesi riguarda in particolare i laureati triennali (8.096) e magistrali (4.992) usciti “nel 2012 e intervistati dopo un anno” e i laureati magistrali “usciti nel 2008, intervistati dopo cinque anni”. Il tasso di occupazione dei neolaureati delle triennali a Bologna “e’ pari al 42%, un valore in linea con la media nazionale che e’ del 41%- si legge nella nota dell’Ateneo- Tra gli occupati triennali dell’Universita’ di Bologna, il 29% e’ dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 13% si e’ iscritto ad un corso di laurea magistrale e coniuga gli studi con il lavoro”.


Chi invece ha scelto di continuare a studiare iscrivendosi ad una laurea magistrale “e’ circa il 54% (a livello nazionale e’ il 55%). Il 41% e’ quindi impegnato esclusivamente nella laurea magistrale. Il 12% dei laureati triennali non lavorando e non studiando si dichiara alla ricerca di lavoro”.

Il lavoro stabile, con contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo “coinvolge, a un anno dalla laurea, 28 laureati occupati su 100 di primo livello di Bologna (la media nazionale e’ del 34,5%). Gli occupati che non hanno un lavoro stabile rappresentano il 72% (prevalentemente con contratto a tempo determinato, mentre l’11% e’ senza contratto)”.


Il guadagno, calcolato su chi lavora solamente, “e’ in media di 984 euro mensili netti. A livello nazionale e’ di 997 euro”.
L’analisi pero’, sottolinea l’Ateneo, “deve tenere conto che si tratta di giovani che in larga parte continuano gli studi, rimandano cioe’ al post laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro”.
 

Quanto ai neolaureati magistrali dell’Universita’ di Bologna, a 12 mesi dalla conclusione degli studi e’ occupato il 57% di loro, contro una media nazionale del 55%. “Il 15% dei laureati continua la formazione (a livello nazionale e’ il 13,5%). Chi cerca lavoro e’ il 28% dei laureati magistrali, a livello nazionale e’ del 31%”. A un anno dalla laurea, poi, il lavoro e’ stabile “per 26 laureati occupati su 100 di Bologna”, mentre la media nazionale “e’ del 35%”. La precarieta’ “riguarda il 73,5% del collettivo (prevalgono i contratti a tempo determinato; mentre i senza contratto sono il 7%)”. Il guadagno e’ in linea con la media nazionale: “1.013 euro mensili netti, contro i 1.038 del complesso dei laureati magistrali”.

Le crescenti difficolta’ occupazionali incontrate dai giovani, neo-laureati compresi, negli ultimi anni “si sono inevitabilmente riversate anche sui laureati di piu’ lunga data, anche se occorre sottolineare che, col trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le performance occupazionali migliorano”, ricorda ancora la nota dell’Universita’. I laureati magistrali di Bologna del 2008, intervistati a cinque anni dal titolo, “sono 3.872, con un tasso di risposta del 76%”.


Di questi ex studenti “l’83% è occupato, in linea con il livello nazionale pari all’82%. Il 7% risulta ancora impegnato nella formazione (e’ il 6% a livello nazionale). Chi cerca lavoro e’ il 10% contro l’11,5% del complesso dei laureati”. La quota di occupati stabili “cresce apprezzabilmente tra uno e cinque anni dal titolo, raggiungendo il 67% degli occupati (e’ il 73% nella media nazionale). Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.358 euro mensili netti (sono 1.383 euro a livello nazionale)”.