Bologna, 13 marzo 2014 - “Non gli abbiamo dato nessun pugno allo stomaco. Si è buttato a terra, accusandoci poi di averlo colpito”. Così gli attivisti di Social Log, gruppo legato al collettivo Crash, rispondono alle accuse mosse da uno dei proprietari dello stabile di via Mario De Maria, occupato la settimana scorsa dagli attivisti insieme a 12 famiglie senza casa. La mattina del blitz (guarda le foto)infatti, uno dei proprietari, nel tentare di chiudere un ingresso, è caduto a terra, dicendo di essere stato colpito allo stomaco. Ma per il gruppo, che si dichiara estraneo al fatto, non c’è stata alcuna violenza e non ci sta ad essere additato come tale.

“Ci sono famiglie, persone e bambini che dormivano sotto un ponte e ora hanno un tetto sopra la testa- spiega Francesco, a nome del gruppo- l’unica ‘violenza’ è stata quella di aver portato in una casa sfitta da vent’anni alcuni materassi. Abbiamo un video che dimostra come sono andate le cose”. Social Log, nato con l’occupazione di un locale in viale Masini poi trasformato in sportello gratuito sull’emergenza abitativa, ha anche organizzato dalle 18 un aperitivo seguito da cena di autofinanziamento nello stabile di via De Maria, per mostrare alla cittadinanza i lavori di pulizia e ristrutturazione fatti in questi giorni. E lanciano un appello all’amministrazione: “Chiediamo che si esprima su questa pratica partita dal basso e se sia possibile intraprendere un percorso di recupero e riqualificazione di immobili in disuso. Diversi vicini hanno approvato la nostra azione e ci hanno aiutato, portando anche generi alimentari per i bambini”. Numeri alla mano, il gruppo parla di circa 7mila case sfitte in città, tra pubbliche e private, che “in un momento di crisi come questo, dove alla perdita del lavoro si associa spesso anche la perdita della casa, non ci si può permettere di tenere vuote”. Perché il problema abitativo oggi, “riguarda davvero tutti”.

Silvia Santachiara