Bologna, 3 aprile 2014 - Sul provvedimento che permetterebbe alla bici di andare contromano nelle citta’ “bisogna ricominciare tutto daccapo, perche’ ora c’e’ un nuovo Governo”. Lo dice oggi l’assessore alla Mobilita’ del Comune di Bologna, Andrea Colombo, alla fine di una udienza conoscitiva sul tema chiesta dalla consigliera leghista, Lucia Borgonzoni.

I Comuni, compreso quello di Bologna, spiega l’assessore, stanno lavorando da tempo in sede Anci, col ministero, per sistemare il regolamento sulla ciclabilita’ nelle zone urbane e introdurre quello che in gergo si chiama “doppio senso ciclabile”. Il ministero, fino alla fine del mandato precedente, aveva aperto all’operazione con alcuni vincoli: il divieto di accesso ai mezzi pesanti, le zone 30 chilometri orari e una carreggiata larga 4,5 metri. Su quest’ultima regola, pero’, i Comuni non sono d’accordo, per il fatto che nella maggior parte delle citta’ italiane, i centri storici hanno strade piu’ strette.

Di certo, pero’, per Colombo il doppio senso ciclabile ha due vantaggi: per cominciare favorisce l’uso della bici e poi aumenta il livello di attenzione di tutti gli altri utenti della strada. Sempre che la segnaletica sia fatta a dovere. Lo dicono i dati europei, ma anche quelli bolognesi. Nelle strade dove il doppio senso ciclabile esiste, cioe’ via de Castagnoli, via delle Moline, via Falegnami, via Augusto Righi, via riva di Reno e largo Respighi, prima dell’introduzione di questa nuova pratica c’erano stati due incidenti in cinque anni.

Nei cinque anni successivi solo uno, in via dei Falegnami ed e’ avvenuto perche’ e’ stato un motorino ad aver invaso la zona pedonale e ciclabile in contromano, chiarisce Colombo. Insomma “si smentisce che il doppio senso ciclabile sia causa di incidenti”, ribadisce. E dunque “continueremo a lavorare in sede Anci, conclude.

(Dire)