Bologna, 5 aprile 2014 - Io vivo a Catania in una casa di proprietà di mia madre, mentre lei vive a Linguaglossa (Ct), un paesino alle pendici dell’Etna, in una casa di cui la proprietaria sono io. In realtà, entrambe risultiamo residenti nella casa di Linguaglossa. Io mi sono trasferita a Catania per motivi di studio e ci sono rimasta per lavoro ma, fino ad ora, non ho ritenuto opportuno cambiare residenza. La casa di Catania, dunque, risulta a tutti gli effetti seconda casa e le “botte” di Imu sono state tanto alte quanto difficili da gestire. Un’amica commercialista mi ha detto che l’unica soluzione per pagare di meno, sarebbe quella di trasferire la residenza di mia madre a Catania. Ma la mia preoccupazione è che mia madre, di fatto, non vivrebbe in città e dovrebbe trasferire anche il medico curante nella città di residenza. Non vorrei diventasse per lei difficoltoso visto che non è più giovanissima. Leggevo, tempo fa, del comodato d’uso gratuito per parenti di primo grado. E’ valido o meno? Calcolando che sono figlia unica e che la casa di proprietà di mia madre andrà comunque a me, vorrei sinceramente evitare di spendere inutili soldi in vendite fittizie. Ingenuamente chiedo: ma uno scambio di proprietà non si può fare?

 

Il caso da lei esposto rappresenta un problema per moltissimi italiani. In passato la normativa dettata per l’Ici consentiva di applicare l’aliquota ridotta per l’abitazione principale anche agli immobili concessi in uso gratuito ai parenti. Oggi l’Imu non prevede più questa possibilità; per poter applicare l’aliquota cosiddetta prima casa, è necessario essere titolari dell’immobile, risiedervi anagraficamente e dimorare lì abitualmente. L’ipotesi di una permuta tra lei e sua mamma, come da lei stessa ipotizzato, è assolutamente possibile: si tratta di un doppio trasferimento contestuale che permetterebbe a ciascuna di voi di diventare titolare dell’immobile dove di fatto abita, con applicazione dell’Imu agevolata per entrambe.
Con ciò si eviterebbero operazioni simulate o trasferimenti di residenza fittizi, con i relativi disagi pratici connessi, come per esempio la necessità di cambiare il medico di base territorialmente competente, come da Lei paventato. Inoltre, se per entrambe è la ‘prima casa’, si può applicare l’imposta del 2% sul valore catastale maggiore tra i due beni.

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