Bologna, 14 aprile 2014 - "Il pesce crudo non lo vendiamo, non avrebbe senso: la nostra pescheria è a pochi metri da qui". Maurizio Fini, Pescheria del Pavaglione, seconda generazione, per lo spazio vendita all’interno del Mercato di Mezzo ha tutta una sua idea.

"Cucineremo il pesce e lo faremo degustare anche crudo. È anche il modo migliore per fare testare la bontà del pesce che vendiamo, mostrare le modalità di cottura e le ricette possibili. A Bologna sanno riconoscere e apprezzare il pesce fresco, ma non essendo una città di mare non c’è una tradizione culinaria in tal senso. Da qui l’idea di cucinarlo noi per loro".

E se qualcuno volesce un tipo particolare di pesce?
"Il pesce che i clienti vedranno in pescheria sarà lo stesso che troveranno cotto qui. E il sogno sarà far sì che si possa acquistarlo lì, ordinarne la cottura e prenotare un orario in cui venire a mangiarselo con gli amici, qui al Mercato di Mezzo".

Sarà difficile passare dalla vendita alla cucina?
"No, in fondo abbiamo già sperimentato questa variante del nostro lavoro avviando gli aperitivi di pesce crudo e cotto. Piuttosto, con questa location, avremo finalmente la possibilità di farlo al meglio e nello spazio idoneo. Qui potremo sbizzarrirci".

La vostra soddisfazione?
"Ricevere spesso i complimenti da parte di clienti siciliani o calabresi... di luoghi di mare, insomma. Popolazioni che hanno il pesce alla base della loro dieta e della loro cucina tradizionale e perciò, in genere, si approcciano a una pescheria nel pieno centro di Bologna con una certa diffidenza".

La vostra tradizione, invece, da dove viene?
"La nostra famiglia è marchigiana di provenienza. Abbiamo aperto a Bologna nel 1982. E ci togliamo ancora, di tanto in tanto, lo sfizio di offrire ai nostri clienti varietà della nostra flora ittica. Da oggi potremo fare la stessa cosa con le ricette".