Bologna, 16 aprile 2014 - Il terremoto del maggio 2012 in Emilia-Romagna non e’ stato indotto dalle trivellazioni. Anche se non si puo’ escludere, al momento, che le attivita’ nel sottosuolo, in particolare dell’impianto di Cavone a Mirandola, abbiano di fatto anticipato un sisma che si sarebbe comunque verificato. Il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, legge da un altro punto di vista il rapporto Ichese, anticipato dalla rivista “Science” nei giorni scorsi e pubblicato integralmente ieri sia sul sito della Regione Emilia-Romagna sia sul sito del ministero per lo Sviluppo economico.

Galletti risponde oggi alla Camera, durante il question time, all’interrogazione del deputato leghista Guido Guidesi e rivendica come “il lavoro di questo ministero sia sempre stato caratterizzato dalla massima cautela e dalla totale collaborazione con le Regioni”. Il ministro spiega dunque che nel rapporto Ichese “si esclude che la sequenza sismica dell’Emilia sia stata indotta, ossia provocata completamente dalle attivita’ antropiche (le trivelle, ndr). Le attuali conoscenze tecnico-scientifiche, tuttavia - aggiunge comunque Galletti - non consentono di avere un quadro completo per poter escludere o confermare che le attivita’ del sottosuolo, con particolare riferimento al sito produttivo di Cavone a Mirandola, possano aver anticipato il momento in cui il terremoto sarebbe comunque avvenuto in maniera naturale a causa dell’energia gia’ accumulata nelle faglie”. Per questo, continua il ministro, la stessa commissione Ichese “ha disposto una serie di ‘Raccomandazioni’ tese a reperire un congruo quantitativo di dati e di elementi di studio, da utilizzare con idonei sistemi ‘di monitoraggio ad alta tecnologia finalizzati a seguire l’evoluzione nel tempo dei tre aspetti fondamentali: l’attivita’ microsismica, le deformazioni del suolo e la pressione di poro’”.

Il gruppo di lavoro formato il 27 febbraio scorso dal ministero dello Sviluppo economico, con “esperti nazionali di chiara fama nominati da Protezione civile, Ingv, enti di ricerca e Universita’”, ha appunto il compito di “definire le linee guida operative per l’implementazione di detti sistemi di monitoraggio - spiega ancora Galletti - inoltre, a breve saranno definiti i dettagli operativi che consentiranno alla concessione produttiva di Cavone di divenire un laboratorio di sperimentazione ad elevata tecnologia, per la definizione di un modello geodinamico di sottosuolo sito-specifico, ottemperando in tal modo ad un’altra raccomandazione della commissione”.

In parallelo, rende noto Galletti, anche il ministero dell’Ambiente, nell’agosto scorso, ha attivato un suo gruppo di studio, chiedendo ad Ispra di raccogliere “informazioni consolidate e disponibili, al fine di definire un quadro sullo stato delle conoscenze in materia di possibili relazioni tra le attivita’ di ricerca e coltivazione di campi di idrocarburi, sia sulla terraferma che in mare, anche condotte con tecniche nuove ma non completamente conosciute, come l’idrofratturazione, e l’aumento se non l’innesco di un’ulteriore attivita’ sismica non trascurabile anche su scala regionale”. Il gruppo di lavoro, che vede all’opera esperti di Cnr, Ingv e Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale, con la collaborazione del ministero dello Sviluppo economico e del Dipartimento di Protezione civile, “ha il compito di redigere uno specifico report illustrativo - spiega Galletti - il report e’ in fase di avanzata stesura e saranno presi in considerazione anche i contenuti del rapporto Ichese appena pubblicati”.

Infine, ci tiene ad aggiungere il ministro, “riguardo all’adozione del principio di precauzione, anche prevedendo appositi monitoraggi per controllare la micro sismicita’ nelle aree interessate da attivita’ estrattive o da futuri depositi di gas, si e’ ritenuto di fare specifica richiesta alla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale, di approfondire tale tematica con riferimento alle attivita’ di stoccaggio in giacimento”. La commissione ha emanato “nel dicembre scorso un’apposita relazione le cui conclusioni sono state tenute in considerazione in tutti i provvedimenti di Via che risultavano a quel momento ancora in corso di predisposizione”.

(Fonte Dire)