Bologna, 18 aprile 2014 - Camminereste nel centro di una città soffocato dai veleni degli scappamenti? Fareste acquisti in una strada dov’è impossibile attraversare per l’ondata degli scooteroni? Ammirereste un monumento in mezzo al frastuono e alle frenate delle auto? Certo che no, e certo che, con l’insediamento della nuova amministrazione la guerra a questi disagi è stata dichiarata. Anzi, è stata posta in cima al programma di mandato. Pedonalizzazioni. T-Days. Restrizioni ulteriori all’accesso delle automobili. Crociata pro bicicletta nel nome della città ecosostenibile.

Non è necessario, poiché il progetto è già stato illustrato nella sua ufficialità, soffermarsi troppo sull’ultima novità, il restyling di tre piazze, Aldrovandi, Malpighi, San Francesco, i cui bozzetti fanno pensare alla serenità di certi paesi svizzeri dove non sia ancora arrivata la scoperta della vaporiera. Niente di grave, così disegnano gli architetti. E niente di particolarmente nuovo se dall’assessorato competente arriva il solito messaggio inflessibile: «In Piazza San Francesco, che sarà aperta solo alle macchine dei residenti, gli automobilisti dovranno muoversi con la massima prudenza perché saranno loro gli ospiti dei pedoni».

Cesare Sughi