Bologna, 18 aprile 2014 - Niente Tasi per i proprietari di immobili la cui rendita catastale è inferiore a 327 euro, detrazioni decrescenti per le rendite fino a 1.696 euro ed un fondo anti-crisi da 500.000 euro per garantire ulteriori agevolazioni alle famiglie numerose in condizioni disagiate. Sono i contenuti dell’accordo siglato oggi da Comune e sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Usb) con l’obiettivo di “rendere piu’ equa la Tasi”, afferma Silvia Giannini, vicesindaco ed assessore al Bilancio, illustrando l’intesa in conferenza stampa.


La firma posta da tutti i sindacati dimostra che “c’è una valutazione condivisa che mira all’obiettivo comune di realizzare un intervento equo di cui c’è molto bisogno”, sottolinea Giannini. In base all’accordo raggiunto oggi, che dovrà essere approvato dalla Giunta e dal Consiglio, l’amministrazione sceglie “innanzitutto di riservare la Tasi a chi non paga l’Imu, quindi prevalentemente si tratta delle prime abitazioni- spiega la vicesindaco- posto che chi abita in una casa di proprieta’ comunque usufruisce dei servizi indivisibili del Comune e non pagando l’Imu paghera’ la Tasi, che comunque sara’ piu’ leggera della vecchia Imu prima casa”.

Comune e sindacati hanno concordato di applicare l’aliquota massima del 3,3 per mille, ponendo a carico prevalentemente delle abitazioni principali l’aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille prevista dalla normativa per finanziare le detrazioni. A questo viene agganciato un sistema di detrazioni articolato in 25 scaglioni da 59,5 euro ciascuno di rendita catastale. Fino a 327,39 euro per abitazione e pertinenze non si paghera’ nulla grazie ad una detrazione di 175 euro. Poi, man mano che la rendita sale, scattano detrazioni decrescenti da massimo di 160 ad un minimo di cinque euro, valide fino a rendite da 1.696,43 euro. Oltre questa cifra le detrazioni vengono azzerate.

In questo modo, si esentano dalla Tasi tutti i proprietari di abitazioni principali che in precedenza non pagavano l’Imu (calcolata con l’aliquota base del 4 per mille e la detrazione fissa di 200 euro): effetto che ricadra’ su oltre 6.000 abitazioni, calcola Palazzo D’Accursio. Inoltre, chi ricade nei 25 scaglioni paghera’ una Tasi sostanzialmente equivalente all’Imu versata nel 2012. Infine, si ottiene l’effetto di “attenuare il vantaggio che la Tasi comunque da’ a chi ha immobili con rendite elevate”, afferma Giannini: la fascia oltre i 1.696,43 euro, corrispondente ad un’abitazione che sul mercato vale almeno 400.000 euro, nelle stime dell’amministrazioni comprende altri 6.000 alloggi, occupati “in larga prevalenza da proprietari in condizioni socio-economiche nettamente superiori alla media cittadina”, si legge nel verbale d’accordo.

Rispetto all’Imu “pagheranno tutti un po’ meno” e “i piu’ ricchi- sintetizza Giannini- pagheranno il massimo possibile” previsto dai vincoli normativi.
 

A tutto questo si aggiungono le agevolazioni da finanziare con il fondo anti-crisi da 500.000 euro, di cui si fara’ direttamente carico il Comune nel bilancio 2014. La scelta e’ di prestare “un’attenzione particolare alle famiglie numerose e soprattutto quelle che sono in una condizione di disagio”, sottolinea la vicesindaco: scelta maturata dalla consapevolezza che la situazione di poverta’, negli ultimi anni, si sta spostando dalla popolazione anziana a quella piu’ giovane con figli. Con il fondo anti-crisi, dunque, si finanziera’ un’agevolazione da 50 euro per figlio di cui potranno usufruire le famiglie proprietarie a Bologna, nel resto d’Italia e all’estero di un’abitazione principale con rendita fino a 803,57 euro (e’ ammesso, inoltre, il possesso di altri immobili con rendita inferiore a 60 euro). Si trova nella situazione descritta circa la meta’ dei proprietari bolognesi di prima abitazione.

Gli altri requisiti sono la presenza di due o piu’ figli conviventi con meno di 26 anni ed una condizione socio-economica che corrisponda ad un Isee, calcolato secondo i nuovi criteri, inferiore a 18.000 euro. Non solo: “Contiamo di poter estendere un’analoga agevolazione anche a chi e’ in affitto”, spiega Giannini, incrementando il fondo anti-crisi iniziale con le risorse che il Comune attende in base al decreto sull’emergenza abitativa approvato dal Governo.


I punti fissati oggi con i sindacati dovranno ora passare in Giunta, in commissione ed in Consiglio. Il Comune deve comunicare ufficialmente le aliquote entro il 23 maggio, in tempo utile per l’appuntamento con la prima rata fissato al 16 giugno.

Grazie al sistema per scaglioni, l’amministrazione potra’ inviare un bollettino precompilato a circa 90.000 famiglie, oltre l’80% di quelle interessate: restano esclusi i proprietari che, oltre alla prima casa, hanno altri immobili su cui devono continuare a pagare l’Imu. “Metteremo on line un metodo di calcolo”, anticipa Giannini, “cercando il piu’ possibile di essere ‘friendly’ verso chi deve pagare”. Questo al netto del fatto che, a tutt’oggi, “non ci e’ stato ancora comunicato il codice per il pagamento Tasi”, segnala la vicesindaco. Sui bollettini, ad ogni modo, non sara’ possibile far riferimento alle agevolazioni per le famiglie numerose: i contribuenti interessati dovranno fare una domanda a parte.

Chiusa la partita Tasi, gli incontri con i sindacati sul bilancio 2014 proseguiranno a partire dal 28 aprile.