Bologna, 18 aprile 2014 - Aborto, famiglia “sotto attacco”, crisi, poverta’ e disoccupazione. Sono alcune delle “sofferenze dell’umanita’” a cui l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra, di fatto ha deciso di ‘dedicare’ la Via Crucis lungo via dell’Osservanza. Nella sua meditazione, Caffarra spiega che “la Via Crucis non e’ solamente un fatto passato”, che il cammino compiuto da Gesu’ fino al Calvario “e’ anche la Via Crucis dell’uomo”. E “nello specchio della Via Crucis vediamo tutte le sofferenze dell’umanita’”. Questa sera, afferma il cardinale, “abbiamo percorso la Via Crucis dei condannati ingiustamente a morte”. Caffarra fa un distinguo: c’e’ la “morte fisica”, ad esempio dei “bambini gia’ concepiti e mai nati perche’ considerati di troppo” o dei “bambini uccisi dalle guerre e dalla fame”. E c’e’ “la morte morale”, come quella della “persona che ha perso il lavoro e dispera di trovarne ancora uno”, perche’ chi e’ senza occupazione “e’ una persona uccisa nella sua dignita’”.

E ancora. “Abbiamo percorso la Via Crucis della famiglia, sottoposta oggi ad un attacco che non ha precedenti- richiama Caffarra il suo discorso della settimana scorsa- e dei poveri, che sono ormai considerati ‘materiali di scarto’ di spietate logiche economiche e finanziarie”. Ma il cammino della Croce, afferma l’arcivescovo, non vuol dire solo sofferenza. “Abbiamo anche visto la Via Crucis della bonta’, della vicinanza e della commozione- sottolinea Caffarra- l’umanita’ e’ attraversata e ogni luogo e’ visitato da una lunga serie di testimoni, i quali hanno trovato nella Via Crucis di Gesu’ la forza di essere presenti sulla Via Crucis dell’uomo”. Il cardinale cita ad esempio Vincenzo de’ Paoli, Camillo de Lellis, Massimiliano Kolbe, Maria Teresa e anche padre Marella. “Ciascuno di noi e’ invitato a trovare la sua posizione- esorta Caffarra- a trovare assieme a questi grandi testimoni la via dell’amore, il coraggio della verita’, la capacita’ di commuoverci per ogni uomo o donna depredati della loro dignita’”.

Insomma, insiste l’arcivescovo, “la Via Crucis non e’ solo la via degli orrori umani. Non e’ neppure un’esortazione moralistica a fare il bene. E’ il fiume della misericordia di Dio che fa rifiorire i nostri deserti, la forza che vince ogni male”. E la preghiera di Caffarra e’ che “questo fiume di misericordia rallegri la nostra citta’, entri in ogni famiglia e faccia rifiorire la speranza nel cuore dei nostri giovani”.

(Fonte Dire)