Bologna, 20 aprile 2014 - L'eccezione che conferma la regola. La regola è quella per cui i giovani talenti italiani scappano all'estero per trovare lavoro. L'eccezione è 'Solair', la società software fondata da Tom Davis (video). Tom è un 39enne di origini inglesi che nel 2011 ha deciso di investire in Italia, scegliendo Bologna come luogo dove creare un centro di eccellenza informatica.

Davis è partito da una certezza. "La vostra preparazione a livello informatico e ingegneristico è fra le migliori in Europa". E ha visto una possibilità su cui scommettere. "La maggior parte delle aziende, per lo più PMI, non hanno a disposizione né grandi budget, né grandi risorse per cavalcare l’onda dell’innovazione tecnologica". E' qui che entra in gioco 'Solair'. La società, offre, a un costo variabile, soluzioni per migliorare la produttività aziendale attraverso l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia nel settore dell'informatica.

Solair parte dal presupposto che il manifatturiero del futuro debba trovare nuove strade per esprimersi e superare la competizione dei paesi low cost. "E’ importante che le aziende intraprendano questa evoluzione in tempi brevi perché i ‘first movers’ saranno coloro che vinceranno sul mercato”, osserva Davis. 'Solair' aiuta le aziende proprio a compiere velocemente questo passaggio.

E lo fa attraverso una piattaforma dedicata all'IoT ('Internet of things', l'internet delle cose): un insieme di soluzioni che permettono di trasformare i prodotti in oggetti intelligenti. Gestire in proprio server e software risulta costosissimo in termini di gestione e manutenzione. Grazie alle partnership tecnologiche, Solair offre sia la parte hardware - quindi ciò che serve per creare la connettività e la raccolta di dati - sia lo strumento software (in modalità cloud) per sviluppare internamente il proprio applicativo.

Per affrontare questa sfida Davis ha allestito un team formato da giovani laureati under 30 e da manager con 15 anni di esperienza. Solair ha una presenza diretta in Asia e in Europa, con uffici in Italia, dove si trova la sede principale, Giappone e India. E grazie a una partnership con l'Università di Bologna, la società può contare anche sull'aiuto di cinque giovani ricercatori. "Vogliamo creare un centro di competenza qua a Bologna - dice con entusiasmo Davis -: non c'è bisogno di ricorrere sempre agli Stati Uniti".

g. m.