Bologna, 23 aprile 2014. - Nessun colpevole per la morte di Gino Bragaglia, l’anziano che la notte del 29 dicembre 2012 si allontano’ dal reparto del S.Orsola, a Bologna, dove era ricoverato.

L’uomo fu ritrovato due giorni dopo sulle scale esterne dell’ospedale ormai senza vita. Il pm Simone Purgato ha chiesto l’archiviazione per i tre indagati per omicidio colposo, un medico e due infermieri.

 

All’origine della morte di Bragaglia ci sono anche la crisi economica e la conseguente carenza di personale sanitario. E’ la considerazione che il Pm Simone Purgato propone al termine della richiesta di archiviazione per le posizioni del medico di guardia e dei due infermieri in turno che aveva iscritto per omicidio colposo e per i quali non ha ravvisato responsabilità penali.
“E’ circostanza piu’ che notoria - scrive il Pm - che la crisi economica abbia colpito tutti i settori, giungendo a conseguenze drammatiche in un campo come quello della sanità pubblica che, invece, più che mai richiederebbe mezzi e personale”. Nel caso in questione questa situazione “ha prodotto una storia tragica quasi certamente per effetto delle condizioni di lavoro” in cui le persone, anche esperte, si sono trovate ad operare.
 

La notte del 29 dicembre i due infermieri, osserva il Pm, dovevano occuparsi di oltre 30 pazienti, quasi tutti in condizioni serie, mentre il medico era a disposizione di vari reparti “in uno stressante e pericolosissimo gioco di equilibrismi che a volte, purtroppo (e il cd. ‘Caso Bragaglia’ ne e’ stato un drammatico esempio) si concludono male”. In un passaggio il Pm parla di “obiettiva carenza di personale” e di “gravosissime condizioni di lavoro degli infermieri”.