Bologna, 23 aprile 2014 - Se lo Stato spreca miliardi o non utilizza i contributi Ue per negligenza compie il reato di malversazione. Nel fisco, nei contratti e nell’esecuzione delle opere pubbliche si annidano cattiva amministrazione e corruzione. Può uno Stato disonesto pretendere correttezza dai contribuenti minacciando sanzioni se esso stesso disattende tali pretese?

Giovanni Bertei, La Spezia

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni

LO STATO spende male e tanto e ora vedremo cosa succederà con il «New deal» dell’austerità imposta dal governo di Matteo Renzi. Lo Stato nelle sue stratificazioni di decenni è anche pasticcione e gestisce in modo dissennato i propri patrimoni. L’Italia è piena di esempi. Ne abbiamo documentato uno dei tanti a Bologna. Nella centrale dell’Enea sul bacino del Brasimone lavorano 110 persone mentre c’è posto per 250. Ci sono un centinaio di uffici vuoti mentre a Bologna città altre decine di persone lavorano, sempre per l’Enea, in locali in affitto. Idem per molti ministeri a Roma: palazzi di proprietà vuoti e uffici in affitto. Se però un cittadino sgarra di qualche mese per una multa gli pignorano l’auto. Il governo ribalti il rapporto. Stessi pesi, stesse misure e severità per chi sbaglia da entrambe le parti.
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