Bologna, 24 aprile 2014 - In Emilia Romagna le idee geniali possono tranquillamente uscire dai cassetti. Ad attenderle c'è 'Ginger' (video). Sarebbe? 'Ginger' è una startup bolognese, nata nel giugno del 2013, che si occupa di crowdfunding territoriale. Dall'inglese 'crowd' (folla) e 'funding' (finanziamento'). Tradotto: si sfrutta la rete per raccogliere fondi per finanziare un'idea. Come spiega la community manager Virginia Carolfi, una delle cinque ragazze del team: "Invece di chiedere tanto a pochi, si chiede poco a tanti e ogni micro-sostenitore riceve una ricompensa in base all’importo donato".
La condizione fondamentale è nell'acronimo: 'Gestione Idee Nuove e Geniali in Emilia Romagna'. I progetti che si trovano su www.ideaginger.it sono visibili e finanziabili da tutto il mondo, ma devono avere un legame con la regione. "Questo legame ci permette di incontrare i progettisti e sviluppare con loro una campagna di crowdfunding efficace e di successo", spiega la presidente Agnese Agrizzi.
'Ginger' non è solo una piattaforma web: è un team di professionisti al servizio delle idee geniali prima e durante la raccolta di crowdfunding, in grado di fornire supporto in termini di project management, comunicazione, ufficio stampa, video e grafica. E i risultati parlano per le ragazze di 'Ginger': la percentuale di successo (su progetti finanziati al 100%) è del 50%, a fronte di una media mondiale che oscilla intorno al 25.
A proposito di successo, sta andando a gonfie vele il progetto 'Un passo per San Luca', il più importante progetto di crowfunding civico in Italia. Gestita da 'Ginger', la raccolta fondi serve a restaurare il portico più lungo del mondo, simbolo di Bologna. L'obiettivo è arrivare a 300mila euro e, grazie a più di 1.100 sostenitori, si è già a quota 149mila euro. Quella del portico di San Luca è un'esperienza replicabile "sia in termini di software che di competenza in ambito comunicativo e di animazione territoriale". Non resta che aprire i cassetti e liberare le idee geniali.
Gianmarco Marchini
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