Bologna, 24 aprile 2014 - Bilancio del dopo Pasqua. A Courmayeur gli abitanti scappano perché sta venendo giù la montagna. A Venezia i turisti fuggono per la pioggia. Da Ancona i crocieristi se ne vanno delusi perché bar e negozi sono chiusi. L’unico porto fortunato è Lampedusa: sono approdati in ben 1200. E i migranti anziché portare ricchezza all’Italia fanno spendere al paese migliaia di euro al giorno per essere mantenuti.

Piero Belli, Ancona 

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni

Un tema alla volta. Non crolla solo Courmayeur ma mezza Italia. Dalle frane alle alluvioni ci sono giorni da bollettino di guerra. Il dramma è che spesso si scopre che manca la prevenzione (l’alluvione del Modenese) agli argini dei fiumi o che l’ignavia umana consente di costruire case in posti pericolosi (Montescaglioso in Basilicata) dove non si dovrebbe innalzare nemmeno un chiosco. La messa in sicurezza di certe aree a rischio è un concetto sbiadito. Il caos è diffuso. A Olbia l’esercito chiede il rimborso delle spese per le operazioni di emergenza sull’alluvione e il Comune non paga. Speriamo che i quasi 2 miliardi messi a disposizione dal governo siano utili. Servono più controlli e più prevenzione e in Italia bisogna cambiare mentalità, ma questa non si finanzia con i fondi governativi. I migranti: tutto sbagliato tutto da rifare. L’operazione Mare nostrum serve a traghettare i clandestini in Italia e l’Europa non fa nulla. Lanciamo un Sos.

beppe.boni@ilcarlino.net