Bologna, 28 aprile 2014 -  Dopo 50 anni di attivita’, l’Istituto per la storia di Bologna viene sciolto. Era gia’ tutto ‘pronto’, ma la delibera comunale che ne decreta la fine e’ stata momentaneamente sospesa, per riformularla e precisare che il patrimonio dell’organismo non andra’ perduto e che Palazzo D’Accursio, comunque, continuera’ a valorizzare la ‘mission’ dell’Istituto. Della questione si e’ discusso questa mattina in commissione Cultura, ed e’ stato il consigliere Pd Rolando Dondarini, ha criticare il testo della delibera giudicandolo troppo “secco” e sintetico, quasi che si volesse liquidare la questione in poche righe, col rischio, appunto, di sminuire il lavoro fatto dall’Istituto in questi anni e di veder sparire il patrimonio prodotto.

L’Istituto, nato nel 1963, negli anni ha editato molti volumi sulla storia della citta’, erogato borse di studio e organizzato convegni. Ma in una lettera inviata al sindaco Virginio Merola, l’attuale direttore, Angelo Varni, ha messo nero su bianco che l’Istituto ha esaurito il suo compito. In piu’, stamane, l’assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, ha spiegato che ormai il Comune, coi fondi a disposizione, non può piu’ permettersi di tenere vivi organismi come questo e nemmeno di editare libri e organizzare convegni.

Puo’ e deve dare indirizzi e investire sulle realta’ produttive e basta. Dondarini e con lui anche il forzista Daniele Carella, hanno pero’ messo sul tavolo i loro dubbi. E per questo, Ronchi, fermo restando che l’Istituto verra’ sciolto, ha deciso di sospendere la delibera ed emendarla, precisando meglio che il patrimonio archivistico e librario andra’ all’Archiginnasio e che, comunque, il Comune continuera’ a valorizzare la storia della citta’. Una mossa che ha trovato l’accordo del consigliere del Pd.

(Dire)