Bologna, 8 maggio 2014 - Sono in arrivo, nelle strade di Bologna, nuovi e più numerosi contenitori per gli abiti usati: entro giugno saranno 345 (75 in piu’ rispetto ad ora) e sostituiranno i vecchi contenitori bianchi o gialli. E’ il frutto di un progetto che ha coinvolto Hera, il Comune di Bologna e il Consorzio di cooperative sociali Ecobi.

I contenitori saranno diversi sia nella forma che nell’aspetto: saranno grigi, colore che si armonizza con i nuovi cassonetti stradali della multiutility; inoltre, la loro “vestizione” e’ tutta giocata su icone che mirano a rendere facilmente comprensibile ai cittadini la loro funzione.


Hera spiega anche che Ecobi è subentrato alla gestione frammentata che ha caratterizzato gli anni precedenti: riunisce diverse imprese, tutte locali, che effettueranno la raccolta. Tra queste, “La Fraternita’” (Ozzano), “La Piccola Carovana” (Crevalcore) e “Pictor” (Budrio). Gli abiti riutilizzabili vengono poi distribuiti, dalle cooperative aderenti ad Ecobi, ai loro assistiti. Vestiti e scarpe, finora, finora venivano stoccati in spazi della Fraternita’ e della Piccola Carovana.


Ora, invece, Ecobi fara’ autorizzare ad Ozzano un impianto di ‘trattamento e selezione’, che “consentira’ un puntuale controllo di tutta la filiera, dalla raccolta alla re-immissione sul mercato, e contemporaneamente creera’ diversi posti di lavoro”, spiega Hera. Le cooperative infatti, potranno rivendere il materiale raccolto e tenere per le proprie attivita’ sociali i ricavi. “Questo sistema permette di non avere costi per Hera ne’ per il Comune: Ecobi garantisce contributi alle onlus scelte dal Comune, in linea col passato”.

A Bologna, ricorda Hera, la raccolta di tutto quello che a cambio stagione viene estromesso dagli armadi e’ effettuata fin dagli anni ‘60, con modalita’ e operatori che sono cambiati nel tempo. All’inizio alcune onlus ritiravano i sacchi negli androni dei palazzi, con il doppio scopo di riutilizzare i migliori indumenti per i bisognosi, rivendendo lo scarto agli straccivendoli.

Negli anni ‘90, imprese specializzate nella selezione e riciclaggio hanno proposto alle onlus di posizionare sul territorio appositi contenitori con il loro marchio, in cambio di un contributo economico, effettuando quindi la raccolta tutto l’anno e non solo ai cambi di stagione. A Bologna furono autorizzate due onlus a posizionare 238 cassonetti. Nel 2001, a seguito della richiesta di altre onlus di partecipare alla iniziativa, i cassonetti salirono da 238 a 270.
 

Nel 2007 furono incontrate tutte le associazioni coinvolte e altre che nel frattempo avevano posizionato i loro contenitori, partendo da aree private, per proporre nuove convenzioni, piu’ vincolanti e firmate anche dalle aziende che per loro conto svolgevano la raccolta.

Nel 2006, il nuovo Testo unico ambientale aveva tolto la possibilita’ ai Comuni di affidare in gestione raccolte rifiuti ad associazioni di volontariato. Successivamente sono emerse pero’ alcune problematiche tecniche (possesso delle autorizzazioni per la gestione dei rifiuti, la manutenzione dei contenitori) che hanno portato alla decisione del Comune, in accordo con Hera, di affidare il servizio ad Ecobi.