Bologna, 27 maggio 2014 - Assalita mentre camminava in strada e presa a calci e pugni, si è difesa con tutte le sue forze, assestando all’aggressore una poderosa ginocchiata fra le gambe che lo ha mandato all’ospedale. La ragazza ha riportato a sua volta lividi e ammaccature al volto, al torace e alle braccia, per le quali è stata giudicata guaribile in 10 giorni dai sanitari del pronto soccorso del Maggiore.
 

Vittima del tentativo di stupro compiuto ieri sera in via Boldrini è una ragazza iraniana di 22 anni, laureata, giunta in Italia appena un mese fa in cerca di lavoro e domiciliata in una struttura di accoglienza.
 

I Carabinieri del nucleo radiomobile, arrivati sul luogo dell’aggressione in seguito alla chiamata di un portiere d’albergo, hanno evitato che l’escalation di violenza avesse un finale ancora più drammatico: è finito così in manette un marocchino, coetaneo della ragazza, Jawad El Hamidy, regolare e residente in città, già arrestato dai carabinieri oltre un anno fa per spaccio. Ora si trova alla Dozza, a disposizione del pm Rossella Poggioli, con le accuse di violenza sessuale, lesioni personali e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.


La ventiduenne, che non parla italiano, ha spiegato l’accaduto ai militari con l’aiuto di un interprete, raccontando di avere trascorso la serata in un locale del centro, che non ha saputo indicare. Poco dopo le 23 si è incamminata con l’intenzione di raggiungere via Indipendenza  per prendere l’autobus e rientrare nella struttura in cui alloggia. Si è ritrovata, forse per errore, in via Boldrini, non lontano dalla stazione, senza sapere di essere in una porzione di città dove è poco raccomandabile per una ragazza camminare da sola a tarda sera. E’ lì che il marocchino, senza dire una parola, si sarebbe avvicinato in modo repentino, cogliendola di sorpresa e iniziando subito a palpeggiarla in tutto il corpo.
 

La ragazza ha reagito allontanandolo da sé ma il giovane ha estratto un cutter, minacciandola, per poi strapparle la borsa e percuoterla con calci e pugni alla testa.
 

Con la forza della disperazione, l’iraniana si è infilata nella porta di un hotel, raggiungendo la reception e chiedendo in inglese al portiere di chiamare la polizia. Convinta che il marocchino avesse ormai desistito dal proposito, la ragazza è uscita in strada con l’intenzione di ritrovare la sua borsetta ma l’aggressore, visibilmente alterato, era ancora lì in agguato e le è saltato di nuovo addosso. E’ iniziata così una seconda colluttazione, molto violenta, interrotta dall’arrivo della prima pattuglia dei carabinieri, giunta sul posto in seguito alla chiamata dell’addetto alla reception.


Inizialmente i militari hanno pensato di trovarsi di fronte alla scena di una rapina, ma la denuncia raccolta in caserma ha rivelato una situazione differente, indicando l’evidente intenzione dell’aggressore di abusare della vittima. La ventiduenne è stata accompagnata al pronto soccorso per i traumi al volto dovuti alle botte, ma anche il marocchino non è uscito indenne dall’episodio, dal momento che la ragazza lo ha preso a ginocchiate nei genitali fino a fargli perdere sangue. Visitato al pronto soccorso, è stato dimesso e dovrà successivamente essere sottoposto a una visita specialistica.

 

di Enrico Barbetti