Monterenzio (Bologna), 30 maggio 2014 - Nove ore di attesa nel corridoio del Pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna, lamentando un mal di testa lancinante. Paolo dall’Olio, di Monterenzio è stato coinvolto, suo malgrado, in un massacrante tour all’interno della sanità bolognese, arrivando però ad un’inaspettata conclusione: i piccoli ospedali offrono cure migliori di quelli grandi.

«Un pomeriggio ho sbattuto violentemente la testa e sono svenuto - racconta ancora provato Paolo-. Mi era già successo in passato, così preoccupato mi sono recato al pronto soccorso dell’ospedale Simiani di Loiano. Il medico mi ha consigliato di fare dei controlli approfonditi, specificando che se persisteva il mal di testa sarei dovuto recarmi con il loro referto in ospedale a Bologna, perché più attrezzato. Il personale è stato professionale e nel giro di poche ore mi ha fatto l’Elettrocardiogramma e gli esami del sangue».
La situazione degenera all’ospedale Maggiore, dove Paolo ha vissuto un vero e proprio calvario.

Il giorno seguente dopo aver accusato nuovi capogiri, nausea e dolori alla testa, Paolo entra in ospedale insieme alla moglie. L’orologio segna le 13. «Consegno in accettazione una copia del referto di Loiano –continua- e alle 14 mi viene fatta un’ecografia: il personale non prende in considerazione il referto e non mi lascia una copia del foglio di accettazione, che tutti possedevano». Poi, l’interminabile attesa vissuta insieme all’enorme folla di pazienti che invadeva la sala e i corridoi del nosocomio.

«Le ore passavano, il dolore aumentava e i solleciti per essere visitato risultavano sempre più vani». Alle 19 la situazione giunge al collasso: «Arrivano i casi gravi e le urgenze -spiega-, la coda si allunga a dismisura e qualche parente se la prende con il personale finché non interviene una guardia giurata per riportare la calma tra i pazienti: la tensione è alle stelle e la situazione è fuori controllo. Alle 23 il dolore è ormai svanito e stremato decido di andarmene. Martedì scorso il mio medico di base mi ha prescritto visite approfondite, che farò privatamente. La mia esperienza all’ospedale Maggiore è stata scandalosa, anche se è vero che i tagli alla sanità risultano dannosi e provocano disagi e disastri tra la povera gente».

Giada Pagani