Bologna, 11 giugno 2014 - Nuovo avviso di sfratto del Comune di Bologna al collettivo Atlantide che occupa il Cassero di Porta Santo Stefano. Il sindaco Virginio Merola ha firmato oggi una ordinanza che “intima agli attuali occupanti dei locali al piano terra e al piano primo” del Cassero di Porta di Santo Stefano, di lasciare liberi quegli spazi “da persone e cose entro le 8 del giorno 30 giugno 2014”. Con una postilla: se non ubbidiranno “verra’ emessa ordinanza per l’esecuzione forzosa del rilascio” degli spazi occupati. La nuova ordinanza sara’ notificata quanto prima “agli attuali occupanti, delle cui generalita’ non si e’ a conoscenza, mediante affissione della medesima all’immobile”. Per opporsi e’ ammesso il ricorso amministrativo avanti al Prefetto di Bologna entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza oppure, in alternativa, un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, entro 120 giorni dal ricevimento del provvedimento.

E’ il secondo ultimatum che parte da Palazzo D’Accursio nei confronti di Atlantide che occupa “senza titolo” il Cassero in questione: l’1 aprile il Comune avvio’ il procedimento per rilascio coattivo dell’immobile con invito a riconsegnarlo entro 15 giorni. Il Cassero, pero’, come si legge nell’ordinanza di Merola, “risulta tuttora occupato abusivamente da persone prive di alcun titolo legittimante e che non intendono in alcun modo rilasciare la struttura pubblica originariamente concessa”. E Palazzo D’Accursio non pare disposto a tollerare oltre.

Peraltro, il protrarsi della situazione, si legge ancora nel provvedimento di Merola pubblicato all’albo pretorio on line del Comune, “sta comportando lo stabilizzarsi di una condotta illegittima, in spregio ai principi di democrazia e di rispetto delle liberta’ e dei diritti individuali e delle libere forme associative del Comune di Bologna”; inoltre si crea “una ripercussione legale ed economica a danno dell’amministrazione” che “vede compromessa la possibilita’ di assegnare l’immobile ai legittimi assegnatari a seguito di una procedura previo avviso pubblico”.

L’ordinanza non manca di ricordare che “recentemente si sono verificati fenomeni di contestazione violenta” nei confronti della presidente del quartiere Ilaria Giorgetti (video) che ha alzato la voce pretendendo lo sgombero del Cassero. L’ordinanza di Merola, a questo punto, sembra ridimensionare le recenti aperture dell’assessore alla Cultura di Palazzo D’Accursio, Alberto Ronchi. Quella del collettivo “non e’ una mera occupazione abusiva, ma una fase di passaggio per definire un nuovo assetto”, aveva detto Ronchi appena venerdi’ scorso, intervenendo in Consiglio comunale. Una settimana prima, invece, lo stesso assessore aveva sottolineato, sempre in merito alla situazione di Atlantide, che “la legalita’ e’ un concetto complesso", rilevando che anche il collettivo potrebbe avere diritto all’assegnazione del cassero in virtu’ del terzo posto nella graduatoria definita dal bando.

(Fonte Dire)