Bologna, 25 giugno 2014 - Busta con proiettile al gruppo Forza Italia in Regione. Per questo i consiglieri regionali del partito di Silvio Berlusconi terranno una conferenza stampa alle 11.45. Negli uffici del gruppo c’e’ in questo momento la polizia, arrivata con tre volanti pochi minuti fa. 

La busta anonima col proiettile è arrivata questa mattina attorno alle 10 negli uffici di Forza Italia. Era scritta a mano e indirizzata in particolare all’attenzione del collaboratore del consigliere Enrico Aimi, Marco Matteucci. E’ stato lo stesso interessato ad aprirla, trovando il bossolo. Un dettaglio non di poco conto: pur avendo diversi francobolli, la busta, di tipo piccolo, non ha timbro postale. Sul posto e’ al lavoro la scientifica.

 

Aimi: "Escluderei collegamenti con le inchieste in corso"

“Non nascondo la nostra sincera preoccupazione. Siamo abituati a urla e strepiti quando ci sono manifestazioni e momenti di tensione politica, ma questo episodio rappresenta un passo avanti”. Enrico Aimi, vicepresidente dell’Assemblea legislativa ed esponente di Forza Italia, commenta cosi’ in conferenza stampa la busta gialla, affrancata ma senza timbri, con dentro un bossolo di calibro 38 recapitata questa mattina al gruppo Fi in Regione e indirizzata “alla cortese attenzione” di Marco Matteucci, collaboratore di Aimi. “Tenderei ad escludere un collegamento” con le inchieste in corso sulle spese dei consiglieri regionali, precisa Aimi, che pero’ ribadisce la sua preoccupazione. “Una busta con un proiettile in Regione non si e’ mai vista”, assicura, supportato dalla ‘memoria storica’ di Matteucci, nello staff dei gruppi politici Msi, An, Pdl e ora Forza Italia dal 1983 a oggi. Aimi sottolinea anche che non c’erano stati segnali, prima di oggi, che potessero far prevedere un episodio del genere. “Ora si tratta di ricostruire la dinamica - segnala il vicepresidente dell’Assemblea legislativa - bisognera’ verificare le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso. Qui si apre anche un problema di sicurezza della Regione e dei controlli all’entrata”.

Matteucci ripercorre la sua mattinata. “Come ogni giorno mi e’ stata consegnata la posta indirizzata ad Aimi e al gruppo - racconta - la prima busta del plico era questa ormai famosa busta gialla. Era indirizzata a me e per curiosita’ l’ho aperta. Dentro non c’erano carte o documenti, ma solo il bossolo di una calibro 38”. Subito Matteucci ha allertato la vigilanza interna di viale Aldo Moro, che ha provveduto a chiamare le Forze dell’ordine, e poi ha avvisato Aimi, il capogruppo Fi Gian Guido Bazzoni e il consigliere regionale azzurro Luca Bartolini, membro dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa in qualita’ di questore.
“Lavoro in Regione e non credo ci siano persone che ce l’hanno con me”, allarga le braccia Matteucci, che esclude anche questioni personali private. “Proprio non riesco a spiegarmi i motivi di quanto accaduto - ragiona - personalmente non do molta importanza alla cosa. Ma la questione forse va vista in un’ottica piu’ generale e questo puo’ essere un problema. C’e’ un innalzamento di azioni che possono significare un malessere di qualcuno rispetto a qualche cosa e arrivano ad avvertimenti di classico stampo malavitoso”, segnala Matteucci.

(Fonte Dire)