Bologna, 30 giugno 2014 - SCRIVO in merito al titolo ‘Ritorna la Franzoni, Ripoli in festa’. Ormai non ci si rende più conto della differenza tra colpevole e innocente: tutti i valori sono sovvertiti. Come può un paese fare festa perché vieni messa ai domiciliari una donna condannata per aver ucciso il figlio? E chi ci pensa a Samuele ucciso nell’età più tenera in modo brutale?

Alessandra Gallina, Bologna

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni

DA festeggiare in questa brutta storia italiana non c’è proprio nulla. L’omicidio del povero Samuele ha diviso l’Italia, fra innocentisti e colpevolisti anche se ad occhio e croce sono in maggioranza coloro che credono alla sentenza di condanna di Annamaria Franzoni. Secondo i giudici ha ucciso il figlioletto ed ora dopo alcuni anni di carcere può uscire, pur con diversi vincoli. Anche se i passaggi della legge consentono i benefici di cui la mamma di Cogne ora usufruisce non sarebbe stato uno scandalo se fosse rimasta ancora in carcere. Il clamore di questi giorni è stato inevitabile. Adesso sarebbe opportuno che sulla signora Franzoni scendesse il silenzio. Non è facile ma proviamo a dimenticarla, come chiede anche la sua famiglia, e lasciamo un fiore per sempre accanto a Samuele.

beppe.boni@ilcarlino.net