Bologna, 30 giugno 2014 - Trovando un accordo con i Rom che abitavano le baracche dell’area Savena e coinvolgendo i cittadini, il Comune combatte il degrado. Così è stata riqualificata un'area verde collocata lungo viale Felsina, tra l'ex caserma Stamoto, l'istituto Mafredi-Tanari e la ferrovia. L'intervento, durato tre mesi, è stato presentato dall'amministrazione (FOTO).

"Oggi l’area vanta ordine, pulizia e decoro", come afferma l’assesore Nadia Monti, orgogliosa del modo in cui si è  riusciti ad intervenire. Per arrivare a tutto ciò, però, ci sono voluti grandi sforzi. 36 nomadi, senza bambini, in 28 baracche hanno siglato un accordo a smantellare le loro abitazioni e ad aiutare in una prima pulizia, senza bisogno di interventi repressivi.

A dare una mano sono accorsi una cinquantina di volontari appartenenti a due religioni diverse, islamica ed evangelica, uniti dallo stesso scopo ma per ragioni differenti. I musulmani erano desiderosi “di fare il bene comune e di dimostrare che in città si può fare della pluralità una risorsa” come commenta Yassine Lafram del Centro di cultura islamica. Invece gli studenti americani coinvolti dall’associazione Youth for Christ, avevano l’intenzione di “benedire la città” come dice Mark Brucaro, pastore della chiesa Nuova Vita.

Dopo 271 ore di lavoro e 13000 euro di manodopera risparmiati, i 13000 metri quadrati di spazio verde sono di nuovo puliti e finalmente riqualificati. Tirando le somme di “questa occasione di incontro e dialogo” tra culture diverse, il sindaco Merola sottolinea che Bologna “è piena di questi esempi positivi, i quali però troppo spesso non hanno risalto.”