Bologna, A13, ok alla terza corsia con svincolo a Castel Maggiore

Nuovo braccio di ferro tra autostrade e comune: il progetto aumenterà lo smog del 20%. Troppo rumore al Serpieri

Code sulla A13 (Foto Businesspress)

Code sulla A13 (Foto Businesspress)

Bologna, 28 ottobre 2017 - Mentre ancora si attende il via ai lavori per il Passante di mezzo, il Comune di Bologna ingaggia un nuovo braccio di ferro con società  Autostrade. Questa volta sulla realizzazione della terza corsia della A13 fino a Ferrara, che prevede tra le altre cose anche la costruzione di un nuovo svincolo a Castel Maggiore. Un progetto che causerà un aumento dell’inquinamento del 20% e troppo rumore al vicino Istituto Serpieri, dovuti anche all’intreccio con l’Intermedia di pianura. Nella riunione di martedì scorso, la Giunta Merola ha dato l’ok alla valutazione positiva al progetto fatta dagli uffici tecnici di Palazzo D’Accursio.

Ma preoccupano appunto le ricadute ambientali del progetto, in particolare per quanto riguarda lo smog e l’inquinamento acustico. Tant’è che ad Autostrade viene chiesto di inserire già nel progetto definitivo decisi interventi di mitigazione e di monitoraggio. Quelli indicati finora, del resto, vengono considerati insufficienti. “Dall’analisi delle mappe di concentrazione degli inquinanti - scrivono gli uffici comunali nel parere che sarà poi inviato al ministero per la valutazione di impatto ambientale - emerge come gli scenari progettuali al 2025 e al 2035 prevedano un aumento del carico veicolare ed emissivo rispetto agli scenari programmatici 2025 e 2035, con particolare riferimento agli ossidi di azoto e alla CO2”.

Rispetto alla situazione attuale, l’aumento delle emissioni previsto dal progetto al 2025 è del 20,17% e del 4,5% rispetto a quello programmatico. Soprattutto nelle zone coinvolte nell’ampliamento della A13, fino a Castel Maggiore, “viene stimato un aumento nelle concentrazioni di pm10 e biossido di azoto proprio in zone che gia’ ora presentano alcune criticita’”, come Parco Nord e il parco delle Caserme Rosse.

Anche l’analisi sui flussi di traffico della futura terza corsia della A13 restituisce “un incremento generale su tutte le aree abitate limitrofe all’area di intervento”. Dagli scenari del progetto emerge dunque “un costante incremento degli inquinanti legati al traffico veicolare, che contribuira’ ad aumentare ulteriormente il peso del traffico veicolare all’interno del bilancio emissivo urbano”.

A fronte del previsto aumento dello smog, però, nel progetto di Autostrade “non vengono fornite descrizioni adeguate sulle misure di compensazione e mitigazione da adottare - critica il Comune- e non sembra siano stati considerati gli obiettivi programmatici nazionali, regionali e locali di riduzione degli inquinanti atmosferici, delle emissioni climalteranti e di incremento della quota di copertura dei consumi finali da fonti rinnovabili”. Oltretutto, il progetto prevede l’abbattimento di piante la cui sostituzione è considerata dal Comune “insufficiente sia per la mitigazione dell’opera sia per la compensazione dovuta” per legge. Ad esempio, Autostrade prevede di piantare 2,2 ettari di bosco contro gli 1,9 che saranno abbattuti e i 3,8 ettari dovuti per legge.

La società si dice disposta a incrementare le aree verdi, ma solo su terreni già di proprietà comunale. Proposta considerata inammissibile da Palazzo D’Accursio. Nel progetto definitivo dell’opera, dunque, dovranno essere previste misure in grado di “compensare l’incremento di emissioni prodotte dall’intervento”, a partire proprio dalle aree verdi, “prevedendo lungo il tracciato un’adeguata fascia di mitigazione costituita da impianti arboreo arbustivi con almeno tre o quattro file arboree”.

Inoltre, il bosco di compensazione vicino al nuovo svincolo della A13 a Castel Maggiore “dovrà essere ampliato fino al raggiungimento dei 3,84 ettari (soluzione preferibile), oppure la differenza dovra’ essere compensata con un versamento sul fondo regionale”. Quanto ai livelli di smog, il Comune prescrive almeno quattro monitoraggi annuali (uno per stagione) prima, durante e dopo la realizzazione dell’opera, della durata di 20-30 giorni ciascuno, fino a due anni dopo la conclusione dei lavori. Palazzo D’Accursio chiede anche un’ulteriore centralina vicino a punti sensibili come l’istituto di assistenza Casa della Carità di Corticella e il vicino nucleo abitato.

C’è poi il capitolo rumore. E uno dei problemi principali riguarda l’istituto Serpieri, per il quale lo scenario di progetto prevede un valore di oltre 54 decibel diurni, superiori ai limiti di norma. Il Comune prescrive dunque il potenziamento delle barriere acustiche sia in altezza sia in estensione, e senza alcuna interruzione. Per quanto riguarda il piano di monitoraggio ambientale, sul territorio del Comune di Bologna sono state proposte quattro postazioni con misure di sette giorni del rumore da traffico veicolare, che pero’ secondo Palazzo D’Accursio vanno integrate in riferimento alla realizzazione del nuovo casello. Critica è anche la situazione in via Ferrarese ai civici 172-176, dove “permane il problema del mancato rispetto dei limiti normativi, superati gia’ allo stato attuale e che saranno ulteriormente peggiorati nello scenario futuro”. Tra l’altro, le valutazioni di società Autostrade “sono basate su un assetto infrastrutturale che non recepisce quanto presentato per la procedura di Via regionale dell’Intermedia di pianura”.

 

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