San Lazzaro, bottigliette d’acqua a scuola. Fine del divieto

Ora la preside consiglia solo di evitarle “L’acqua dei rubinetti è perfetta”

Una classe

Una classe

San Lazzaro di Savena (Bologna), 29 marzo 2017 - Bottiglietta in classe sì, no, forse. La delibera della dirigente scolastica delle scuole elementari Luigi Donini, che vietava ai piccoli studenti di portare in classe le bottigliette di plastica, è stata revocata e sostituita dal «consiglio» di evitarla. Il divieto aveva infatti scatenato la polemica tra le mamme, che avevano chiesto una verifica della qualità dell’acqua dei rubinetti della scuola, per evitare che i figli bevessero acqua torbida.

«E invece la nostra acqua è perfetta, anzi, super perfetta – assicura la dirigente Amneris Vigarani –. Ho appena parlato al telefono con gli addetti dell’Ausl, che mi hanno assicurato che dalle analisi l’acqua dei nostri rubinetti è molto meglio di tante altre zone di San Lazzaro; a breve arriverà anche la comunicazione scritta, che mi premurerò di inoltrare ai genitori». Niente pericolo a bere dal rubinetto, quindi, ma la dirigente suggerisce anche altre soluzioni: «I bambini possono tranquillamente portare da casa un bicchierino di plastica e farselo rifornire dalla maestra, che in classe potrebbe tenere una caraffa o una bottiglia grande di acqua», spiega Vigarani. Ma siccome il divieto non vige più, è naturalmente tutto a discrezione dei genitori. «Si metteranno d’accordo con gli insegnanti, magari durante i consigli di classe – prosegue la dirigente –. Saranno poi i docenti a dire se nelle proprie ore preferiscono tenere magari una o due bottiglie grandi per i bambini oppure farli bere dalle bottigliette, che ora i genitori possono mettere nello zaino».

La questione delle bottigliette vietate, in un clima già caldo nelle scuole bolognesi e della provincia tra merendine vietate e poi consigliate e altre vicende simili che hanno diffuso il malcontento tra i genitori, in realtà non sembra così scottante, a maggior ragione se l’acqua dei rubinetti è stata ufficialmente riconosciuta come potabile e perfettamente sicura (e, perché no, magari anche gustosa). «Non mi aspettavo una risposta simile da parte dei genitori – è il commento di Vigarani –: avevo già vietato le bottigliette nelle mie precedenti scuole, a Bologna, e non c’erano mai stati problemi, altrimenti non lo avrei mai riproposto. Ma forse il contesto ora è differente».

DI FEDERICA ORLANDI

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