Cronista del Carlino aggredito dagli anarchici dopo gli scontri con Salvini

Il collega ha riportato la frattura del gomito

Un gruppo di antagonisti

Un gruppo di antagonisti

Bologna, 8 novembre 2014 - Un cronista del Carlino è stato pedinato e aggredito da un gruppo di anarchici al termine degli scontri e in seguito alla visita del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini al campo nomadi di via Erbosa. Enrico Barbetti aveva appena terminato il servizio quando un gruppo di antagonisti lo ha seguito mentre se ne andava da via Erbosa.

Sono seguiti spintoni e calci, Barbetti è caduto a terra ed è stato circondato dal gruppo (quindici persone) che poi si è sciolto. Il cronista è al pronto soccorso ortopedico dell'ospedale Rizzoli: ha riportato la frattura del gomito e diverse abrasioni.

"L'unica colpa di Enrico Barbetti è stata quella di essere un giornalista del Carlino - scrive in una nota il Cdr - appena saputo per quale giornale lavorava è scattata la rappresaglia. I colleghi del Comitato di redazione de il Resto del Carlino, assieme a quelli del Quotidiano Nazionale e di Quotidiano.net, alla Federazione nazionale della Stampa e all'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna esprimono solidarietà al collega attualmente ancora in Pronto soccorso e condannano con durezza l'aggressione nei confronti di chi stava svolgendo il primo dovere di rappresentante dell'informazione, portatore di diritti costituzionalmente garantiti". Solidarietà è arrivata anche dall'ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna.

Anche il cdr della Nazione, a nome di tutti i giornalisti della testata, esprime solidarietà al collega Enrico Barbetti, che oggi pomeriggio «è stato aggredito mentre svolgeva il suo lavoro di cronista». I giornalisti de 'la Nazione' «condannano con fermezza la violenza gratuita e insensata nei confronti del collega che stava soltanto svolgendo il suo lavoro: raccogliere notizie e informazioni per i lettori».

A loro si aggiunge anche la redazione de "Il Corriere di Bologna" "che condanna l'ingiustificabile agguato ai danni del collega".

"Ho telefonato al giornalista de Il Resto del Carlino, Enrico Barbetti, per esprimergli vicinanza e solidarieta'. Questo gesto rappresenta una pericolosa deriva, e' una violenza squadrista e teppistica, che non puo' trovare alcuna giustificazione e motivazione". Cosi' il sindaco di Bologna, Virginio Merola, commenta l'aggressione al cronista mentre stava seguendo per lavoro la visita del leader della Lega nord, Matteo Salvini, al campo sinti di via Erbosa. "È indispensabile che le forze dell'ordine trovino al piu' i responsabili e li consegnino alla giustizia. La liberta' di stampa e' diritto costituzionale garantito. Questo episodio non puo' essere sottovalutato da nessuno, mi auguro che tutti prendano immediatamente le distanze da atti di questo genere e dalle persone che li hanno compiuti", conclude Merola. Al cronista ha telefonato per esprimergli tutta la sua solidarietà anche il prefetto Ennio Mario Sodano.

"Agiremo velocemente nei confronti degli autori dell'aggressione in via Erbosa. E cercheremo di individuare anche gli autori del vigliacco agguato al giornalista del Resto del Carlino". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, delegato ai rapporti con la stampa.

"A Enrico Barbetti la solidarietà di tutto il Partito Democratico e l'augurio di pronta guarigione". Lo ha affermato in una dichiarazione il responsabile sicurezza del Partito Democratico Emanuele Fiano. "Agli inquirenti - ha aggiunto- la richiesta di fare rapida luce su questo inaccettabile episodio di squadrismo violento, particolarmente grave perché contro un giornalista. Chi pensa di difendere qualsivoglia principio o ideale con l'uso della violenza sta dalla parte della storia che noi abbiamo sempre condannato."

Sull'episodio interviene su Facebook Sandra Zampa, vice presidente del Pd: "Ribadisco la mia ferma condanna di questa inutile e dannosa espressione di violenza alla quale siamo stati tutti costretti ad assistere ed esprimo la mia solidarieta' al giornalista ferito".

Anche il rettore Ivano Dionigi ha chiamato esprimendo la sua solidarietà e vicinanza a Barbetti.

 

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