Bologna, alcol libero ai minorenni. Ecco la nostra inchiesta/ VIDEO

Così due quindicenni possono procurarsi lo sballo in città. Solo un negoziante asiatico si è rifiutato di vendere loro la birra

I due studenti quindicenni con due bottiglie di birra appena acquistate

I due studenti quindicenni con due bottiglie di birra appena acquistate

Bologna, 15 dicembre 2017 – La nostra parte da via Petroni al civico 36, precisamente dal negozio Global alimentari (VIDEO). Luigi e Michela (nomi di fantasia) entrano nel locale e subito chiedono di poter acquistare un paio di birre all’esercente. Questo, prima sembra non avere nulla in contrario, poi li guarda bene e li ferma. «Ma siete maggiorenni?», domanda immeditamente. Luigi e Michela restano spiazzati, non si aspettavano una domanda del genere, ma provano a bluffare: «Sì, abbiamo compiuto 18 anni da poco. Vogliamo solo una birra». Il loro tentativo, però, non va a buon fine, perché il titolare del Global insiste: «Voi siete minorenni, si vede dalle facce. Siete troppo piccoli. Fatemi vedere i documenti, se non è così».

I due ragazzi, a questo, punto giocano l’ultima carta a loro disposizione per cercare di convincere il commerciante. «Non abbiamo con noi i documenti, li abbiamo dimenticati a casa, purtroppo», spiegano in maniera abbastanza convincente. Tutto questo, però, non basta, perchè arriva nuovamente il rifiuta del commerciante a cedere loro la birra: «No, ragazzi, mi dispiace, ma non posso proprio vendervi le birre – conclude il negoziante –. Il rischio è che mi facciano chiudere se dei minorenni vengono qui a comprare delle birre».

E il Global alimentari non vuole vendere la birra ai due ragazzi, basta fare due passi in più in via Petroni per trovare un locale che, invece, di problemi non se ne fa nel cedere liberamente alcolici ai due minorenni. Luigi e Michela entrano nel bar Mediterraneo, di via Petroni al civico 32/a, si avvicinano al bancone e chiedono una birra. «Quale volete?», domande il barista senza fare altri domande. I due ragazzi, allora, con calma e decisione ordinano, attendono che gli venga consegnata la birra, pagano e vanno via. Il barista non gli ha fatto domande sulla loro età, non ha chiesto documenti né tentennato di fronte a due ragazzi che dimostrano in pieno i loro 15 e 16 anni.

Aanzi, prima che Luigi e Michela vadano via dal locale il barista gli chiede anche se vogliono che vengano loro stappate le birre così da poterle consumare tranquillamente in strada. Un’atteggiamento che, ovviamente, va contro la legge che impone ai locali di non vendere alcolici ai minorenni. E, in questo caso, non c’è neanche la giustificazione della ressa del fine settimana, visto che in un freddo mercoledì sera, in strada e nel locale c’erano poche persone.

Ottenuta birra in via Petroni, il nostro test si sposta in altri locali della zona universitaria. Dopo un po’ di indecisione, decidiamo di entrare nella Caffetteria delle Moline, in via delle Moline al civico 11, locale noto soprattutto per i tanti cicchetti venduti il fine settimana. Anche qui, come al Mediterraneo, per Luigi e Michela comprare gli alcolici è un giochetto da ragazzi. Questa volta, i ragazzi non spiegano neanche al barista di volere delle birre, ma vanno diretti al frigo per prendere due bottiglie e poggiarle con decisione sul bancone. Anche in questo, il ragazzo dietro al bancone del bar, non fa una piega né chiede i documenti o avanza dubbi sulla reale età di Luigi e Michela, nonostante ne abbia tutto il tempo, visto che non ha altri clienti da servire.

Il barista, quindi, batte sulla cassa il costo delle due birre, prende i soldi, dà in cambio il resto e chiede: «Ve le stappo?», ma i due ragazzi spiegano di no, perché le avrebbero portate a casa ed escono dal locale, anche questa volta con le loro bottiglie in mostra come un trofeo.

L’ultimo negozio scelto per il nostro test in giro tra i locali del centro storico è un alimentari di via Marsala al civico 29/a. Tra verdura, frutta e il congelatore dei surgelati, spicca il frigorifero pieno di birre vicino al banco del titolare. Luigi e Michela entrano per questo ultimo tentativo e vedere se in questo caso, a differenza di quanto accaduto al ‘Global alimentari’ di via Petroni, questo il titolare di questo alimentari vende alcolici ai minorenni. Luigi e Michela, al quarto tentativo, sanno già come comportarsi per non dare nell’occhio. Entrano nel locale si avvicinano al frigo con gli alcolici poi fanno finta di decidere cosa prendere e quanta birra prendere e alla fine poggiano le bottiglie sul bancone dell’esercente.

Il negoziante li guarda con indifferenza e anche in questo caso non batte ciglio, chiede 5 euro per le due birre, intasca i soldi e poi passa a servire noi che eravamo entrati nel locale subito dopo Luigi e Michela. Come se non bastasse, oltre a vendere alcolici a due minorenni, senza chiedere documenti o l’età, il negoziante non si è fatto problema a vendere le due birre senza fare lo scontrino fiscale. Insomma, un doppio colpo: birra venduta a minori e nessuna tassa da pagare sul guadagno appena ottenuto.

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