“La strage di Crevalcore non ha insegnato nulla”

La commemorazione delle 17 vittime del disastro ferroviario del 2005 I parenti: “Ancora dodici anni dopo accadono incidenti fra treni con morti e feriti”

Il cippo che ricorda le vittime del disastro ferroviario del 7 gennaio 2005

Il cippo che ricorda le vittime del disastro ferroviario del 7 gennaio 2005

Crevalcore (Bologna), 8 gennaio 2017 - «Quello che mi addolora ancora oggi e che mia rammarica è che nel 2016 abbiano continuato a verificarsi in Italia terribili incidenti fra treni, con morti e feriti, come quello tragico avvenuto alla Bolognina di Crevalcore del 2005 e che mi ha toccato personalmente». A parlare è la signora Nadia Zecchi, di San Giovanni in Persiceto, vedova di Mauro Bussolari che morì a 51 anni nel terribile incidente ferroviario della Bolognina di Crevalcore il 7 gennaio del 2005, quando un treno merci e uno passeggeri, che viaggiavano sullo stesso binario si scontrarono nella nebbia con il bilancio di 17 morti e 80 feriti. In questi giorni ricorre il dodicesimo anniversario. «Le ferrovie – ha continuato la signora, a margine della cerimonia di ricordo organizzata dal Comune che si è tenuta ieri mattina tra Crevalcore e Bolognina – dovrebbero investire sempre più sulla sicurezza alla luce dei disastri che continuano ad accadere». Poi la donna ricorda quella infausta mattina: «Mio marito non doveva andare a lavorare. Ma andò lo stesso perché doveva sistemare alcune questioni d’ ufficio. E invece trovò sul treno l’appuntamento che gli aveva riservato il destino. Ma mi chiedo: se fossero stati messi i petardi a ridosso dei semafori come si faceva una volta nei casi di scarsa visibilità?. Lo scoppio dei petardi al passaggio del treno segnala le precedenze in caso di scarsa visibilità».

«Quello che unisce noi familiari delle vittime – continua Paola Rappezzi di Bologna, moglie del capotreno Paolo Cinti, anch’egli morto nello scontro – è il composto dolore della giornata del ricordo. Una giornata semplice, che viviamo però con estrema intensità ricordando quella mattina in cui troppe circostanze negative si diedero appuntamento». La solenne commemorazione ha previsto prima la messa nella chiesa prefabbricata della Beata Vergine dei poveri di Crevalcore celebrata dal parroco di San Felice sul Panaro don Giorgio Palmieri, quindi la deposizione di corone di fiori al Cippo del giardino della Bolognina, a ridosso dai binari della ferrovia, che ricorda l’incidente. Tra i presenti Raffaele Donini, assessore regionale alla Mobilità, Davide Diversi per Trenitalia e Giuseppe Marta per Rfi, nonché un gruppo di familiari delle vittime, i sindaci dei comuni di residenza delle vittime del disastro e le organizzazioni di soccorso che intervennero. «Non abbiamo voluto – ha detto il senatore e sindaco di Crevalcore Claudio Broglia mentre passava un convoglio ferroviario – i gonfaloni dei Comuni, né degli enti, anche se sono presenti con i loro rappresentanti, perché di parole ne sono giù state dette abbastanza. Ora è tempo di lasciare lo spazio ai parenti delle vittime e al loro silenzio».

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