Caso Apt, Corsini: "Grassi rischia il licenziamento"

Intervista all’assessore regionale al Turismo. Intanto la Procura apre un’indagine

L’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini è intervenuto sul caso Apt (Iguana Press)

L’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini è intervenuto sul caso Apt (Iguana Press)

Bologna, 12 agosto 2016 - La Procura della Repubblica di Bologna ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla bufera che si è scatenata attorno all’Apt, l’azienda di Promozione Turistica dell’Emilia Romagna, il cui portavoce Fabio Grassi si è dimesso. L’accusa: ha presentato dei rimborsi spese per dei pranzi con dei giornalisti che in realtà non sarebbero stati presenti a tavola.

Il tutto sarebbe avvenuto all’insaputa degli stessi cronisti. Grassi si difende dicendo «di aver sempre operato nell’assoluto interesse dell’Ente a cui ho dedicato 35 anni della mia vita». L’Apt, nella figura del suo presidente Liviana Zanetti, «intende valutare ogni iniziativa legale rispetto a eventuali condotte irregolari realizzate da singoli dipendenti». A tal fine ha conferito mandato al suo legale di fiducia l’avvocato Vittorio Manes. Procede intanto la verifica sui rimborsi spesa delle attività di media relation, estesa dal 2010 ad oggi. Per pranzi e cene in Italia, la cifra per il 2015 è di 2034,80 euro (22 pranzi/cene), mentre per il 2016 è di 731 (8 tra pranzi e cene).

L’INTERVISTA. Ora anche i magistrati vogliono vederci chiaro. «E noi daremo loro la massima collaborazione, per accertare le responsabilità», promette Andrea Corsini, assessore regionale al turismo. 

Possibile che, prima che scoppiasse il caso, nessuno in Regione o nell’Apt si fosse mai accorto di nulla?

«No, affatto. E lasciatemi dire subito una cosa».

Prego.

«Le eventuali colpe di Grassi, se accertate, non devono inficiare il lavoro fatto da Apt in questi anni. Stiamo parlando di una struttura che ci invidiano nelle altre regioni, dove lavorano 31 persone con ottime professionalità. Non accetto che venga messo in discussione così il prezioso lavoro fatto in questi anni».

Il punto non è questo. Qui si parla di rimborsi fasulli per pranzi e cene con giornalisti...

«Se saranno confermate, sono accuse molto gravi e noi, statene certi, saremo inflessibili nei suoi confronti. Prenderemo gli adeguati provvedimenti».

Grassi rischia il licenziamento?

«Non sta a me decidere, ma sì, è una possibilità. C’è un’immagine da tutelare per un’azienda pubblica che, ripeto, è un fiore all’occhiello e gli altri ci invidiano».

Nel frattempo Grassi ha rassegnato le dimissioni da capo ufficio stampa di Apt. E’ già partito un procedimento disciplinare?

«Appena il caso è scoppiato io ho chiesto una verifica della situazione, ed è stata avviata un’inchiesta interna all’Apt. E Grassi attualmente non sta lavorando: si è preso un periodo di ferie».

Diciamo che Grassi è stato in realtà ‘costretto’ a prendere le ferie dai vertici di Apt. Adesso cosa accadrà?

«Ha sette giorni di tempo per chiarire la vicenda e produrre le prove per la sua difesa. Noi nel frattempo andiamo avanti con le dovute verifiche. E la vicenda farà il suo corso anche dal punto di vista delle indagini penali. Forniremo tutta la documentazione necessaria alla Procura. Perché l’Apt dev’essere una casa di vetro, improntata alla massima trasparenza. Non tolleriamo zone d’ombra».

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