Molinella, assolti vigile e carabiniere. "Legittimi e regolari i controlli al carrozziere"

Cadute le accuse di abuso d’ufficio

Molinella, il carrozziere  Paolo Calori

Molinella, il carrozziere Paolo Calori

Molinella, 14 aprile 2017 - Nessun abuso d’ufficio è stato commesso dal comandante della polizia municipale di Molinella Giovanni Pezzoli e dal maresciallo capo dei carabinieri Vincenzo Bilardo. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, Massimiliano Cenni, così come chiesto dal pm Morena Plazzi, ha archiviato il procedimento iniziato nell’agosto 2015 da una denuncia presentata in sede penale dal carrozziere di via Durazzo, a Molinella, Paolo Calori. Quest’ultimo, stanco a suo dire dei continui controlli alla sua attività, aveva denunciato alla Procura l’ex vicecomandante dei carabinieri di Molinella Ivo Catanzaro (ora in pensione) perché avrebbe, a suo dire, inviato un’ispezione nella sua officina per evitare di pagare la riparazione eseguita sull’auto della moglie. Ispezione che, secondo Calori, sarebbero state effettuate da Pezzoli e Bilardo.

Tutti i tre gli esponenti delle forze dell’ordine coinvolti si sono sempre professati innocenti e mentre gli ultimi due (Pezzoli e Bilardo) sono stati indagati per abuso d’ufficio, a carico di Catanzaro, per ora, non risulta nessuna accusa.

Calori ha sempre sostenuto di essere stato vittima di un ‘complotto’: l’artigiano nelle sua denuncia aveva collegato il mancato pagamento della riparazione della vettura con i controlli degli esponenti delle forze dell’ordine. Catanzaro, però, ha sempre sostenuto di aver saldato i conti senza alcun sospeso. L’avvocato Aldo Savoi Colombis, legale di fiducia di Pezzoli, sottolinea invece l’estraneità rispetto alle accuse del suo assistito: «L’accesso della polizia municipale è avvenuto ad agosto del 2015, oltretutto preceduto da una mail dei carabinieri alla polizia municipale del mese luglio dove si richiedeva il loro intervento – spiea il legale –. Pertanto il tutto completamente slegato dalla diatriba Calori-Catanzaro di settembre, ovvero il mese successivo. Se Pezzoli non fosse intervenuto si parlerebbe di omissione di atti doverosi». Inoltre, il dissequestro del forno della carrozzeria, chiuso dopo i rilievi dei berretti bianchi, è arrivato soltanto dopo la regolarizzazione messa in atto dal proprietario.

Quindi, le irregolarità riscontrate dalla polizia municipale erano reali. Colombis è soddisfatto: «Mi rallegro per l’esito dell’indagine. L’autorità inquirente prima e giudicante dopo ha definitivamente accertato la regolarità del comportamento del comandante Pezzoli: sia che il suo sopralluogo era lecito, altrimenti si sarebbe dovuto parlare di una omissione di atti d’ufficio, sia che tutto ciò è avvenuto in epoca antecedente rispetto alla diatriba tra il Calori e l’ex comandante dei Carabinieri Catanzaro, diatriba nella quale il mio assistito è estraneo. Spero solamente che a questo punto nessuno possa dubitare del mio cliente e che non si torni più sui fatti altrimenti mi vedrò costretto a tutelare il comandante Pezzoli nelle opportune sedi». Calori insiste: «Mi sento comunque una vittima».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro