Bologna, autunno caldo, tintarella fuori stagione sul Reno

Il Lido di Casalecchio è più affollato che in agosto Ma il livello del fiume è molto al di sotto del normale

Tintarella fuori stagione in pieno autunno al Lido di Casalecchio

Tintarella fuori stagione in pieno autunno al Lido di Casalecchio

Casalecchio (Bologna), 17 ottobre 2017 – Fuori stagione da boom per il Lido di Casalecchio, preso d’assalto anche domenica scorsa da centinaia di persone, che approfittano di questo autunno caldissimo per godere degli ultimi scampoli di sole in riva al Reno. Un fiume in realtà a regime ridotto, con il livello di acqua abbondantemente al di sotto della linea della Chiusa con tronchi e rami secchi che ingombrano il camminamento fra l’Isola verde e il muraglione. Intanto, anche domenica il grande prato fra l’argine e il Reno era occupato da decine di persone distese al caldo sole autunnale, o riunite in gruppi di amici che hanno fatto pic nic e grigliate famigliari.

In riva al fiume i cultori della tintarella in costume da bagno sono stati costretti a fare a meno dei servizi, delle cabine e delle docce, chiuse ormai da tempo. Chiuso anche il chiosco, mentre il tavolone sotto il viale dei tigli era conteso fra le compagnie più numerose. «Una stagione così prolungata non si verificava dal 2003, anche ieri c’erano tantissime persone che apprezzano questo spazio libero e curato – commenta il gestore del Lido, Doriano Venturi –. Io continuo a tenere curato il prato e sistemate le cose e sarebbe forse tempo che il Comune si ponesse il tema di preparare una struttura più adeguata, che potesse offrire un punto di riferimento e di ristoro anche nelle mezze stagioni. Se Casalecchio crede al turismo, questo è il posto giusto: i visitatori vengono dal paese, ma anche da Bologna, apposta per stare al Lido. E stare qui in questa stagione è fantastico. E se ne sono accorti in tanti...».

Insomma, il ‘mare dei bolognesi’ continua ad attrarre visitatori nonostante l’acqua del Reno si ritiri sempre più: effetto della mancanza di precipitazioni e della gestione idrica affidata al Consorzio del canale di Reno e della Chiusa che utilizza il deflusso minimo vitale per mantenere un flusso costante lungo tutto il tratto cittadino della condotta.

«Si vede che tutta l’acqua viene indirizzata alla città, mentre qui si abbassa sempre di più», commenta un affezionato ‘bagnante’ che osserva le sponde asciutte. Un altro nucleo di amanti del Reno occupa stabilmente il Pra Znein, dall’altra parte del fiume, proprio sotto il muraglione della Chiusa: «Ci piace di più questa parte, è più protetta e anche più selvaggia. Ci sono anni in cui si poteva stare in costume fino a Natale e viste le premesse anche quest’anno potrebbe essere così», commenta Claudia, una quarantenne bolognese che tutti i fine settimana li trascorre qui.

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