Simona, la barbiera di Sasso: "Io donna in un regno maschile"

Simona Fabbri, 35 anni, fa barba e capelli rigorosamente agli uomini. Con cinque dipendenti, tutte donne. E lancerà un franchising

Simona Fabbri e le sue cinque dipendenti

Simona Fabbri e le sue cinque dipendenti

Sasso Marconi (Bologna), 11 dicembre 2016 - La barbiera. Bisogna chiamarla così (video). «Quello è anche il mio marchio. A gennaio lancerò un franchising. Prodotti, divisa, postazione...». 

Simona Fabbri, 35 anni. Da Sasso Marconi lei fa barba e capelli rigorosamente agli uomini. Con cinque dipendenti, tutte donne. «Ho cominciato a 14 anni in un negozio da parrucchiera. Poi ho scoperto che ero allergica ai colori». Anche i maschi però ogni tanto cedono alla tentazione di farsi la tinta. «Poco, per fortuna. Lo fanno per togliere i segni della vecchiaia». (Il cliente sotto le forbici ridacchia: «Scelta antiestetica»). La sua formazione. «A 18 anni sono partita per Lione. Mattina e sera facevo accademia, il pomeriggio lavoravo in negozio, nel fine settimana andavo ai concorsi. Tre anni così». Poi è tornata. «Prima ho lavorato in centro a Bologna, due anni dopo ho aperto qui a Sasso. Facevo fatica a stare sotto padrone, troppo indipendente. Mio padre ha un’azienda ma io sono scappata anche da lì. Ho creato il mio piccolo nido». Piccolo e rifornito. Sbarba gli uomini e li veste. «Abiti di sartoria, tutto su misura. L’artigiano è bolognese, Andrea Padovan». Il sarto che s’è inventato le scarpe col selfie. «Sì, proprio lui». Concorrenza cinese anche tra i barbieri? «Hanno aperto soprattutto pakistani. Barba a 5 euro e taglio a 9. Come si resiste? Con professionalità e prodotti buoni». Lei sta anche sulla scena nazionale. «Collaboro con Pgroup Italia e Barber college. L’ultima esibizione al Pala Alpitour di Torino, ‘You hair & beauty show’, evento da 15mila spettatori». Regno maschile. «Ero l’unica donna, sono una delle pochissime tutor in Italia all’accademia Polverini, a Firenze. Da gennaio parto con il mio franchising. Insegno alle parrucchiere a fare l’uomo, loro metteranno nei negozi il mio marchio. Divisa, prodotti, asciugamani, postazione». Il suo mestiere, nel 2016. «Rischia l’estinzione. Se oggi dico che ho un barber shop fa figo. Tre anni fa raccontavo, faccio la barbiera. La reazione era, ma come, sbarbi i vecchi?». Il segreto di una barba perfetta? «C’è una storia dietro, una ricerca... Linee, geometrie, fisionomia delle persone. L’angolo va coperto, sennò sembra che uno abbia il doppio mento anche se non ce l’ha». La vanità è anche maschile.

 

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