Bologna, barista ucciso a Budrio. C'è il Dna dell'assassino

I risultati del Ris sui sangue trovato fuori dal bar di Riccardina

I carabinieri cercano con il luminol le tracce di sangue davanti al bar Gallo (Schicchi)

I carabinieri cercano con il luminol le tracce di sangue davanti al bar Gallo (Schicchi)

Bologna, 6 aprile 2017 - Sono finalmente arrivati i primi risultati delle analisi del Ris dei carabinieri sulla traccia di sangue lunga 40 centimetri trovata fuori dal bar Gallo di Riccardina di Budrio dove la notte dell'1 aprile è stato ucciso Davide Fabbri, 52 anni, nel corso di un tentativo di rapina.

Gli esperti hanno estratto due profili di Dna: uno è quello della vittima, ma l'altro appartiene al suo killer. L'uomo che, vedendosi disarmato dal fucile da caccia, non ha esitato ad estrarre una pistola e a fare fuoco da pochi centimetri contro il barista: un colpo spietato che ha freddato Fabbri sul colpo. L'assassino ha poi puntato la pistola contro Maria Fabbri, la moglie del barista che aveva appena assistito all'omicidio del marito, poi è uscito dal locale. Pochi istanti dopo, è rientrato, ha raccolto il fucile che era rimasto a terra in uan pozza di sangue e si è allontanato. Proprio questo ultimo particolare aveva fatto temere che il sangue trovato fuori dal bar potesse appartenere solo alla vittima, invece in questo giallo che non sta danto molte piste agli investigatori c'è finalmente un colpo di fortuna.

Fabbri e il suo killer hanno lottato strenuamente: il barista è riuscito a strappare il fucile e l'ha usato per colpire l'intruso come un bastone. L'uomo, quindi, deve essere rimasto ferito. Sotto le unghie di Fabbri  - durante l'autopsia - è stato trovato materiale che potrebbe essere pelle dell'assassino. I reperti sono stati inviati al Ris assieme ai vestiti che indossava Fabbri.

Quello che serve ora, però, è un'altra congiunzione favorevole: che il profilo di Dna appena repertato sia nella Banca dati del Dna delle forze dell'ordine. E non è scontato: l'aggiornamento sistematico delle banche date (come avviene invece da molto tempo per le impronte digitali) è cominciato soltanto da pochi anni a questa parte. Se questo profilo non è nei data base, però, il fatto di averlo isolato consentirà di raffrontarlo con quello di un eventuale sospettato dopo averglielo prelevato. 

Igor Vaclavic, 41 anni, uno dei sospettati per l'omicidio del barista Davide Fabbri (Ansa)

In cima alla lista dei sospettati c'è il nome di Igor Vaclavic, un 40enne russo già noto nella Bassa per avere messo a segno molte efferate rapine. L'uomo, che parla 5 lingue, ed è un ex militare della fanteria dell'Armata Rossa è stato riconosciuto dalla guardia giurata di Consandolo come l'autore del colpo nel quale è stato rapinato dalla pistola. Forse la stessa usata per uccidere Fabbri. Per scovare 'Igor il risso' è in atto una estesa battuta delle forze speciali nei casolari abbandonati.

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