Accoltellato a Bazzano, la famiglia: "Che bisogno c'era di massacrarlo?"

Sgomento e incredulità tra i familiari di Valter Venturi, 91 anni

Un carabiniere della scientifica in azione (foto repertorio)

Un carabiniere della scientifica in azione (foto repertorio)

Bazzano (Bologna), 28 agosto 2016 - "Papà è una persona buona, non farebbe male ad una mosca, quel vigliacco lo voleva ammazzare...". Quando risponde al campanello della sua abitazione di Bazzano il figlio Oscar Venturi è sollevato dalla notizia avuta in diretta dalla sorella Letizia, che l’operazione subita da papà Valter è andata bene. Nei suoi occhi ancora l’immagine del padre col volto tumefatto e la gola squarciata da clavicola a clavicola: "Devo ringraziare quel signore con la barba che è venuto qui due ore fa ad avvertirci del fatto che papà era stato rapinato e ferito gravemente", aggiunge agitato prima di raccontare un fatto del quale fatica a cogliere tutte le implicazioni.

"Abitiamo qua da una vita e non era mai successa una cosa così! Che qualcuno potesse essere accoltellato per un portafogli non ci voglio credere...", commenta sotto lo sguardo rassegnato di mamma Clara, anche lei novantenne, senza parole per le notizie che la famiglia le somministra con la cautela necessaria. "Ma guardate che papà nel portafogli non aveva mai più di 100-150 euro. Andava da solo a fare la spesa, faceva una passeggiata e poi tornava a casa a piedi. Era la sua abitudine". Un copione che si era ripetuto ieri mattina: «E’ uscito verso le 9 e mezza e quando l’ho rivisto era cosciente, mi ha riconosciuto mentre il dottore gli stava medicando la gola. È che lui prende il Cumadin, ha perso molto sangue e fa fatica a coagularsi». Il luogo dove è stato ritrovato è ad una ventina di metri dallo stradello. Segno che l’aggressore, che potrebbe averlo seguito a piedi e atteso il momento giusto per aggredirlo, lo ha costretto ad infilare l’angolo cieco nel quale è stato accoltellato. Ma anche percosso: "Che resistenza vuole che possa fare mio padre a 91 anni! Ma aveva la faccia piena di lividi. Nera di botte. E sotto la gola le garze con le quali il dottore fermava il sangue".

Una scena indelebile nella memoria del figlio che, quando il padre è stato caricato in ambulanza, ne ha raccolto gli abiti: "Ho portato a casa i pantaloni, dentro c’era tutto fuorché il portafogli. Ma c’era bisogno di accoltellarlo per prendere pochi soldi ad un novantenne?", domanda condividendo lo sgomento con mamma Clara e col nipote che è in contatto costante con l’altra figlia, Letizia, al capezzale del padre al Maggiore.

 

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