Bologna, studenti alla scoperta degli antichi libri nella biblioteca dei Cappuccini

Gli allievi del liceo Fermi a contatto con alcuni testi 'proibiti'

Bologna, studenti alla scoperta degli antichi libri nella biblioteca dei Cappuccini

Bologna, studenti alla scoperta degli antichi libri nella biblioteca dei Cappuccini

Bologna, 13 luglio 2017 - Il timbro giallo sul frontespizio ha acceso la loro curiosità. Dando il via a una caccia al tesoro tra i fondi della biblioteca dei frati Minori Cappuccini di via Bellinzona. Perché quel timbro per di più giallo? Apprendisti bibliotecari, archivisti o restauratori crescono o forse no. Di certo il liceo Fermi ha regalato, a 25 suoi studenti, una formidabile opportunità grazie ad un’alternanza scuola-lavoro differente perché pensata sulle loro inclinazioni. Insomma un’alternanza cucita su misura. «Sono i ragazzi a scegliere dove andare», precisa Elisabetta Pasquali, prof di Italiano nonché referente del progetto Cappuccini insieme alla direttrice della biblioteca Elisabetta Zucchini.

E i 25 che, a luglio, hanno varcato il portone della biblioteca di via Bellinzona, aggirandosi tra testi che vanno dal XVI al XIX secolo e che provengono da conventi dei Cappuccini chiusi in regione, ci hanno creduto davvero. E le scoperte non sono si sono fatte attendere: imparare a lavorare in gruppo, compiere ricerche storiche in un’ottica non scolastica e poter toccare con mano un patrimonio librario unico. Al punto che dal progetto del Fermi ne è nato un secondo che ha vinto il concorso dell’Ibc ‘Io amo i beni culturali’ e che porterà, ad ottobre, a una mostra dei lavori svolti dai liceali.

«I ragazzi – spiega Zucchini – hanno prestato un ‘primo soccorso’ a libri antichi arrivati nella nostra biblioteca». Un intervento articolato in due parti: leggera spolveratura sotto la supervisione di una restauratrice ‘vera’ di libri, Chiara Argentino, e censimento. «Attraverso note di pagina, ex libris, timbri o etichette, i ragazzi hanno registrato i volumi, creando un database». Parma, Scandiano, Vignola, Piacenza: hanno percorso l’Emilia pagina dopo pagina. Scoprendo appunto quei curiosi timbri gialli su alcuni testi del Settecento. «Erano i timbri del censore diocesano di Modena», spiega la direttrice. E da lì è scattata una ricerca storica che ha portato i liceali fin nel convento di San Domenico per una lezione con padre Cavalli sull’Inquisizione. Già perché quei timbri gialli indicavano libri proibiti cui loro avevano ridato vita.

E durante quegli incontri, ricorda Zucchini, «hanno scoperto il clima storico che ha generato l’Inquisizione, la differenza tra inquisizione civile e ecclesiale». Un mondo si è spalancato davanti a loro. Un mondo che è finto appunto nel concorso dell’Ibc che i 25 e la biblioteca di via Bellinzona hanno vinto con «De Inquisitione librorum prohibitorum»: mostra e video.

«Ci è piaciuto sia lavorare in gruppo sia il contatto con libri antichi che non avremmo mai potuto avere», spiegano Marta Malenchini e Sofia Mezzetti di IV B davanti al computer con accanto un settecentesco Blaise Pascal. Questo mentre Giacomo Bettazzi di IV D e Luca Calabro di IVB preparano il materiale della mostra: montaggio del video girato da Luca («ho imparato moltissimo, ho scoperto nuove funzioni, effetti; mi sono migliorato»), brochure e invito. «Mi è piaciuto trovarmi in mano dei libri con una storia di cui veniva spontaneo chiedersi quale fosse», osserva Giacomo.

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