Bologna, contro l’anarchico resta l’esplosivo. Ma sparisce l’attentato alla caserma

Prima svolta nelle indagini sulla bomba esplosa alla stazione Corticella

Cedric René Michel Tatoueix e l'assalto alla caserma dei carabinieri (Schicchi)

Cedric René Michel Tatoueix e l'assalto alla caserma dei carabinieri (Schicchi)

Bologna, 19 marzo 2017 - Resta l’accusa di detenzione di un ordigno esplosivo per finalità di terrorismo, ma sparisce quella ben più grave e cioè aver partecipato all’attentato alla caserma Corticella dei carabinieri dello scorso novembre. L’anarchico francesce Cedric René Michel Tatoueix, 36 anni, giocoliere ai semafori senza fissa dimora, fermato dai carabinieri del Ros a dicembre mentre tentata di lasciare l’Italia, ha ricevuto nei giorni scorsi un avviso di fine indagine, di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, firmato dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal pm Antonella Scandellari, titolari del fascicolo sulla bomba contro l’Arma.

La sua posizione, però, al momento sembra decisamente alleggerita rispetto alla contestazione iniziale, che era di aver partecipato all’attentato con finalità di terrorismo. Accusa nata dalle rivelazioni della sua compagna, una ragazza rumena di 33 anni residente a Livorno, che si era confidata con un amico carabiniere dicendo che Cedric le aveva confidato di aver preparato la bomba a settembre mentre si trovava a Bologna assieme ad alcuni anarchici.

Quando però le è stato chiesto di ripetere le gravi accuse davanti ai carabinieri e durante un incidente probatorio davanti al giudice, la donna si è rimangiata tutto, nonostante (scrivono i pm nell’avviso di fine indagine) lo stesso Tatoueix abbia fatto parziali ammissioni sul «coinvolgimento di alcuni suoi amici nell’attentato». E così la ragazza nei giorni scorsi ha ricevuto l’avviso di fine indagine per la stessa accusa.

Quello che coinvolge i due innamorati è un filone stralciato dall’inchiesta madre, che invece continua e che potrebbe in teoria coinvolgere in futuro lo stesso Cedric. I carabinieri stanno indagando su anarchici, bolognesi e non, che potrebbero aver avuto un ruolo nell’attentato alla caserma. Partendo dai contatti di Tatoueix, hanno allargato il cerchio e sperano di mettere insieme elementi tali da chiedere in futuro misure cautelari. Non sarà facile, come dimostra lo stralcio per lo stesso Cedric.

Gli inquirenti si sono resi conto di aver in mano contro di lui, al momento, solo elementi per contestargli l’esplosivo, anche se la difesa punterà a smontare anche questa accusa perché troppo generica e derivante solo dalle parole, per giunta ritrattate, della compagna.

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